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Kiwanis
Club Foligno
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Il Dott. Carlo
Crosara al caminetto del KC Foligno |
Di globalizzazione e
innovazione, delle profonde trasformazioni intervenute e
non ancora concluse nel mondo bancario italiano ed
europeo, delle imprese, di Basilea 2 e dei cambiamenti
radicali che questa introduce nel rapporto
banca/impresa, di ricerca e di altro ancora ha parlato
il Dott. Carlo Crosara, Ospite d’Onore al Caminetto
tenuto mercoledì trenta maggio dal Kiwanis Club Foligno,
nella sala Clitunno dell’Hotel della Torre di Trevi.
L’affabile Dott. Crosara ci ha affascinati con il suo
eloquio chiaro, conciso, semplice, e perciò
comprensibile, esponendoci dati di mercato obiettivi,
ricavati da indagini e studi compiuti sul territorio
nazionale e locale, e le sue personali considerazioni di
banchiere, maturate dall’esperienza operativa acquisita
a partire dal 1985, anno del suo ingresso nell’allora
Nuovo Banco Ambrosiano di Milano, fino ad oggi come
Direttore Generale della Cassa di Risparmio di Foligno,
del gruppo Intesa S.Paolo.
Il Dott. Crosara ha evidenziato come, nell’attuale
scenario caratterizzato dal fenomeno della
globalizzazione, il mercato stia cambiando profondamente
nella propria struttura.
La facilità con cui si possono trasferire merci e
capitali nel mondo, ha provocato una caduta generale dei
prezzi. In particolare, nel nostro Paese, ciò si è
verificato con l’arrivo di merci provenienti dai paesi
emergenti come, ad esempio, la Cina, forti di fattori
produttivi estremamente competitivi.
Il contemporaneo shock da euro, con una combattività
aziendale che si gioca su fattori interni all’azienda e
non più esterni (come la svalutazione della lira), con
le sue forti sfide competitive ha ulteriormente
contribuito a caratterizzare tale scenario.
Al primo apparire del fenomeno le imprese, con il
sostegno di alcune banche, hanno reagito con la
delocalizzazione. Una scelta che si è rivelata non
felice in quanto non si può competere, facendo leva sul
costo del lavoro, con Paesi come la Cina, dove
l’incidenza di tale voce nel costo dei beni, è
assolutamente insignificante.
Le banche che, prima di adottare una strategia, hanno
cercato di studiare la situazione, si sono accorte che
le imprese che continuavano ad andare bene erano quelle
che puntavano sull’innovazione e non sulla riduzione dei
costi; da qui la scelta di sostenere le imprese
innovatrici.
Le banche hanno inoltre constatato che, in generale, la
perdita di competitività delle aziende, oltre che alla
loro scarsa capacità di innovazione, era determinata:
dalle loro dimensioni troppo piccole (il 95 per cento
delle imprese italiane occupa meno di dieci dipendenti)
che rendevano impossibile realizzare economie di scala e
sostenere determinati investimenti; dalla struttura
finanziaria debole; dalla loro forte presenza in settori
maturi.
Ma se per creare economie di scala e sostenere
determinati investimenti, fondamentale è la dimensione,
per lavorare su processi produttivi e organizzati di
efficientamento, e sul miglioramento del prodotto,
determinante è l’innovazione.
In questo contesto il mercato si è spaccato poiché non
tutte le aziende hanno saputo o potuto cogliere la sfida
come opportunità, creando progetti di innovazione e
azioni di internazionalizzazione volti alla crescita e
all’incremento della redditività.
Anche il mercato bancario non è sfuggito alla
metamorfosi: fusioni, aggregazioni ecc. ne hanno
determinato un profondo cambiamento strutturale; se fino
a 10 anni fa avevamo banche nazionali medie e piccole,
oggi abbiamo grandi banche internazionali e piccole
banche locali, i cui utili non provengono, come in
passato, da interessi su prestiti, ma dalla vendita di
servizi.
I modelli quindi sono due: quello della grande banca,
divisionalizzata, ma accentratrice delle deliberazioni,
e quello della banca che riporta le decisioni sul
territorio.
Accanto a questi due paradigmi permane il sistema di
piccole banche locali, forti nell’attività tradizionale,
ma inadeguate ad offrire servizi in linea con le nuove
esigenze, ad esempio, di internazionalizzazione.
La Cassa di Risparmio di Foligno è una banca locale
inserita in un perimetro di enormi dimensioni qual è
quello di Intesa San Paolo.
Questa posizione le consente da un lato di pensare come
piccola banca locale e, dall’altro, di erogare servizi
da grande banca. Il valore aggiunto è enorme.
Intesa San Paolo è un grande gruppo che sa agire anche
come una piccola banca; avendo tra i suoi valori
fondamentali la possibilità , a livello locale, di
visitare le aziende e gli imprenditori e di conoscerne
le potenzialità di sviluppo intangibili.
Come intende proiettarsi verso il futuro per coprire
adeguatamente il suo ruolo di sostegno al territorio?
Finanziando l’innovazione.
E’ per questo che, per la valutazione tecnica dei
progetti di innovazione, si avvale della consulenza
delle migliori università italiane.
La banca deve sostenere le imprese che innovano, ma deve
anche saper capire e soddisfare al meglio i bisogni dei
privati e del territorio.
La Cassa di Risparmio di Foligno è stata sollecitata da
Banca Intesa San Paolo a reinvestire una parte
importante degli utili (500.000 Euro) per progetti di
sviluppo del territorio.
Al termine della conversazione si è delineata nitida la
rappresentazione degli scenari globali, presenti e
prospettici, in cui si collocano le banche, le imprese e
i rapporti di queste (e dei consumatori) con quelle.
Al racconto della serata, che è stata ricca di
insegnamenti e di spunti di riflessione, vorrei
aggiungere brevissime considerazioni da modesto
aziendalista e da kiwaniano. Perché stare nel Kiwanis,
oggi, significa anche prendere coscienza delle
problematiche (come quelle trattate) presenti nella
società e assumersi la responsabilità di offrire loro
una proposta risolutiva.
La “globalizzazione (è) un nome con il quale si intende
dire, più o meno, che l’-ambito naturale di vita-
dell’uomo è oggi il mondo intero, il globo terrestre”
(Antonio Baldassarre, Globalizzazione contro democrazia,
Roma, 2002).
L’innovazione è di prodotto, di processo e di
organizzazione e in tutti e tre questi ambiti deve
essere continua; la prima è l’unica che può garantire la
sopravvivenza di un’ impresa.
Schumpeter ha scritto: “L’innovazione è un fondamentale
processo economico che combina in modo nuovo fattori di
produzione tradizionali”.
Joseph Schumpeter (1883-1950) nell’opera del 1934 “The
theory of economic development” (Teoria dello sviluppo
economico, Firenze, 1977; Milano, 2002) definisce
l’innovazione di prodotto come “The introduction of a
new good - that is, one with which consumers are not yet
familiar – or a new quality of a good” e l’innovazione
di processo come “The introduction of a new method of
production, that is, one not yet tested by experience in
the branch of manifacture concerned…(or) a new way of
handling a commodity commercially”.
La principale innovazione delle piccole imprese deve
essere quella organizzativa, realizzabile mediante
l’aggregazione, per raggiungere la massa critica
indispensabile per sfruttare pienamente le opportunità
del processo di globalizzazione, le carenze dal punto di
vista delle risorse umane al fine di trarre beneficio
dalle nuove tecnologie e per gli investimenti necessari.
L’aggregazione di aziende richiede il superamento di
limiti culturali.
L’innovazione di organizzazione, di processo e di
prodotto, deve essere progettata e gestita
managerialmente.
La progettazione richiede intelligenze scevre da ogni
forma di provincialismo, libere da qualsiasi
condizionamento, educate e formate all’analisi critica
dei fenomeni da maestri parimenti dotati, capaci e
liberi da asservimenti estranei ai saperi scientifici.
Donato Vallescura
LTGovernatore Eletto
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Kiwanis Club
Ancona Nord
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Nella conviviale del
26 maggio u.s. , abbiamo avuto ospite il Sindaco di
Chiaravalle, Dott.ssa Daniela Montali, alla quale è
stato consegnato un service di euro 1.000,00 in favore
del locale "Circolo Arcobaleno" per l'acquisto di
attrezzature per i diversabili del Comune di Chiaravalle
(AN).
Tale service è stato raccolto essenzialmente con il
ricavato della serata di Jazz intitolata "Fiato agli
Archi" tenutasi presso il Teatro di Chiaravalle il
giorno 8 maggio u.s.
Nella conviviale del 26 abbiamo altresì consegnato la
spilla di soci a due nuovi Kiwaniani il rag. Marco
Canonico ed il Dott. Stefano Quattrini.
Il Cerimoniere Paola
Rosini, il Presidente Mirco Chiodi, il sindaco di
Chiaravalle (AN) Dott.ssa Daniela Montali, il Tesoriere
Geom. Ernesto Torbidoni.
da sinistra: La Cerimoniera Paola Rosini, il
Presidente Mirco Chiodi, il nuovo socio rag. Marco
Canonico, il Tesoriere Ernesto Torbidoni
da
sinistra
La Cerimoniera Paola Rosini, il
Presidente Chiodi Mirco, il nuovo socio dott.
Stefano Quattrini, il Tesoriere Ernesto Torbidoni.
da sinistra: il Sindaco di Chiaravalle
Dott.ssa Daniela Montali, il Presidente Mirco Chiodi,
la sig.ra Pastore ed il relatore Dott. Raffaele
Pastore.
da sinistra
i due apprezzati musici della serata,
al basso Simone Giorgini ed alla chitarra acustica il
maestro Antonio Del Sordo.
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Service XII
Divisione
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RACCOLTA FONDI PER L'AICU
PROGETTO DI LOTTA
CONTRO LE ELMINTIASI A MADAGASCAR
Situazione
epidemiologica
Le malattie da elminti, in particolare le elmintiasi
intestinali e la schistosomiasi rappresentano un
problema sanitario di notevoli dimensioni a Madagascar.
Nella maggioranza delle regioni dell’isola la prevalenza
delle elmintiasi intestinali nella popolazione generale
raggiunge il 50% mentre il numero di persone colpite da
schistosomiasi urinaria può essere stimato a 1.500.000 e
quello delle persone colpite da schistosomiasi
intestinale a 2.000.000. A causa della peculiare
situazione climatica, la schistosomiasi urinaria è
endemica nell’Ovest del Paese mentre la schistosomiasi
intestinale è endemica nel Centro e nell’Est del Paese.
Situazione sanitaria
Benché l’impegno e la dedizione profusi dal Governo
malgascio siano stati considerevoli, l’accesso ai
farmaci antielmintici per le popolazioni è un problema
permanente a Madagascar. Nonostante la presenza di
comunità consce del problema posto da queste malattie e
motivate a lottare contro queste, nonché di personale
sanitario competente, le occasioni di proficua
interazione tra i due sono spesso difficili a causa
della scarsa disponibilità di farmaci e di mezzi per
distribuirli.
Tuttavia delle esperienze condotte nel passato da
associazioni locali e da alcune congregazioni religiose
sono state significative. Tra queste esperienze merita
di essere ricordato il sostegno alla presenza di medici
in zone rurali.
Il progetto
Il progetto di lotta contro le elmintiasi a
Madagascar si propone di contribuire al controllo delle
elmintiasi intestinali e della schistosomiasi in 9
distretti dell’isola, inserendolo in un’ottica di
sostenibilità e durabilità.
Obiettivi principali
• Sostenere le strutture sanitarie di prima linea
nella lotta contro le elmintiasi
• Assicurare ai bambini di età scolare un trattamento
regolare contro le elmintiasi
Obiettivi secondari
• Rifornire gratuitamente le strutture sanitarie di
prima linea in farmaci anti-elmintici (praziquantel e
albendazolo)
• Incoraggiare lo sviluppo della sanità scolare
attraverso la distribuzione attiva di farmaci
anti-elmintici
• Incoraggiare l’organizzazione di società
solidaristiche di mutuo soccorso sanitario a livello di
villaggio nelle aree endemiche
• Formare il personale sanitario di prima linea nella
prospettiva di un approccio sostenibile alla lotta
contro le elmintiasi
Protocollo
Nella zona delimitata nella carta geografica annessa, i
9 distretti di Tsironomandidy, Itasy, Betafo, Morondava,
Ihosy, Sakaraha, Toliara, Morombe e Betioky faranno
l’oggetto del progetto.
Il buon livello di presa di coscienza e di informazione
sulle elmintiasi, tanto a livello delle comunità in aree
endemiche che a livello del personale sanitario, unita
alla presenza di un sistema scolare sufficientemente
denso e competente, hanno motivato la scelta dei
distretti summenzionati. La distribuzione dei farmaci
sarà dunque basata sulla responsabilizzazione delle
strutture sanitarie di prima linea, del personale
insegnante, e delle comunità.
È ragionevole pensare che il supporto prestato, benché
possa apparire limitato nel tempo e nello spazio, sia
capace di generare un’azione di lotta sostenibile grazie
alla promozione dell’approccio mutualistico e
solidaristico, alla formazione del personale sanitario,
ed al coinvolgimento delle strutture scolari.
È inoltre prevedibile che il fatto di distribuire
l’intervento su una zona geografica vasta piuttosto che
su una ristretta, possa portare ad una propagazione ad
altri distretti dell’approccio e della metodologia di
controllo delle elmintiasi sostenuto da questo progetto.
Budget
Farmaci
Praziquantel: 0,07 USD/compressa x 1.000.000 compresse =
70.000 USD
Albendazolo: 0,04 USD/compressa x 400.000 compresse =
16.000 USD
Totale farmaci: 86.000 USD
Materiale vario
Totale materiale vario: 5.000 USD
Formazione e materiale IEC (Informazione, Educazione,
Comunicazione)
Totale formazione e materiale IEC: 10.000 USD
Totale generale: 101.000 USD
Contatto persona responsabile/garante del progetto:
Dr Bertrand SELLIN
Vice-Presidente,
Réseau International Schistosomoses, Environnement,
Aménagements et Lutte (RISEAL, www.riseal.org)
bertrand.sellin@wanadoo.fr; riseal@wanadoo.fr
Parassitologo francese esperto in schistosomiasi con
lunga esperienza in Africa; già Direttore di Ricerca
all’IRD (Institut de Recherche pour le Développement) di
Antananarivo (Madagascar) e Direttore del CERMES (Centre
de Recherche sur les Méningites et les Schistosomiases)
di Niamey (Niger), già WHO Collaborating Centre per la
schistosomiasi. Membro fondatore del RISEAL,
associazione con sezioni nazionali in numerosi Paesi
africani, tra cui Madagascar.
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Si è svolto sabato 12 maggio, organizzato dal K.C. di
Senigallia, lungo il Corso principale della città il Service Divisionale della XII Divisione Marche-Umbria a
favore dell’ Associazione Italiana Carlo Urbani e
dedicato al Progetto di vaccinare i bambini del
Madagascar contro la schistosomiasi.
Il “logo” della Manifestazione, svoltasi in
contemporanea nei Clubs della Divisione, era: “un fiore
per l’ AICU, un fiore per la Vita” ed il Kiwanis di
Senigallia ha raccolto le offerte offrendo dei
bellissimi girasoli.
Ampia la partecipazione dei cittadini, che sono stati
informati sulle attività del Kiwanis e dell’ AICU; da
sottolineare l’ impegno dei Soci del Kiwanis di
Senigallia per la migliore riuscita della
Manifestazione.
Il Presidente
confermato Maurizio Giunti con la figlia di due Soci
Il Gazebo con
il neo Segretario Gianni Provenzano
Il Il Vice
Presidente Mimmi Aguzzi ed il Segretario uscente Sandro
Tonveronachi
Il Chairman del Service
Sergio Rossi
Arrivano le offerte per
l’ AICU
Il Presidente Sergio
Veroli con altri Soci del Kiwanis di Senigallia,
La moglie del
Presidente Cettina Veroli
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Kiwanis Club
Ancona Nord
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Una foto delle giornate che il Kiwanis
Club Ancona Nord ha dedicato alla raccolta fondi per l'AICU
(Associazione Italiana Carlo Urbani la cui vedova sig.ra
Giuliana Chorrini è socia onoraria del nostro Club)
sulla piazza di Jesi per realizzare il service
Divisionale della XII ideato dal Lgt. Gov. Raffaele
Berardinelli.
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Kiwanis Club Fermo
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Il Club di Fermo ha organizzato per Sabato 12 Maggio un
incontro con il Dr.Paolo Padovani-Dirigente la Divisione
malattie Infettive dell'Ospedale di Fermo,il cui tema
sara':
-S.A.R.S. dall' Intuizione alla Realta' "
La Conferenza e' stata programmata nella giornata che la
nostra Divisione ha promosso nelle Marche e
nell'Umbria,in collaborazione con l'A I C U
-Associazione Italiana Carlo Urbani,per fare conoscere
l'opera di colui che e' stato defininito
UOMO-MEDICO-EROE ,la necessita' di continuare la sua
missione e di conseguenza per offrire ai Kiwaniani e non
l'opportunita' di un personale contributo.
Alla conversazione che avra' inizio alle h. 20,00 fara'
seguito un Buffet.
Si rammenta che per le prenotazioni sono a disposizione:
-Giancarlo Mancusi-Presidente 3338473550/0734674539
-Armando Miccichini-Segretario- 3383566222/
073453123-anche fax
-Massimo Tappata'-Presidente Eletto-3355904488
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Kiwanis Club Foligno
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L’Avv. Forcignanò, introdotto dal
Presidente del Kiwanis Dott. Damiano Duranti e dal
Luogotenente Dott. Donato Vallescura, ha delineato un
quadro dell’economia regionale assai incoraggiante. La
ripresa in atto nell’intero paese interessa infatti
anche la nostra regione: dall’ultima analisi trimestrale
congiunturale svolta da Confindustria Umbria, risulta
che il 38% delle imprese partecipanti all’indagine ha
segnalato incrementi di produzione. Mediamente, per ogni
impresa che ha dichiarato una flessione produttiva, ve
ne sono quasi tre che, al contrario, hanno rilevato
un’espansione. La ripresa è diffusa tra i vari settori
(in particolare meccanico, alimentare, moda) e tra
diverse tipologie di aziende, anche se il tono
produttivo interessa di più le imprese dotate di
un’articolata struttura organizzativa.
Si riscontra anche un consistente aumento della fiducia
che, come è noto, rappresenta un fattore economico molto
importante, che di solito si traduce in un rinnovato
slancio produttivo.
Il merito di tale ripresa dell’economia è prima di tutto
delle imprese. Basti pensare che, negli ultimi anni, per
mantenere le quote di mercato le imprese industriali
hanno accettato di ridurre i loro margini. Ciò vuol dire
che gli incrementi del costo del lavoro, delle materie
prime e dell’energia sono stati assorbiti in larga parte
dalle imprese senza ribaltarli sui consumatori.
Il tasso di occupazione, pari al 64,6%, è superiore alla
media delle regioni del centro (61,7%).
Positivi anche i valori relativi al tasso di
disoccupazione, pari al 4,9%, significativamente
inferiore alla media delle regioni del centro (6,4%).
L’Avv. Forcignanò ha inoltre sottolineato che il 27% del
valore aggiunto prodotto nella nostra regione deriva
dall’industria manifatturiera e dalle costruzioni.
Le vere protagoniste della ripresa sono quindi le PMI
che hanno saputo internazionalizzare i propri processi e
le proprie attività, cogliere le opportunità legate alla
dimensione globale dei mercati, posizionarsi sui
segmenti alti del mercato, innovando i propri prodotti.
A tale proposito - ha osservato Forcignanò - vi è più
innovazione e ricerca di quanto non si creda. Basti
pensare che il 78% delle imprese ha introdotto una
qualche innovazione negli ultimi tre anni. E la Regione
Umbria sta destinando risorse importanti proprio
all’innovazione.
Un altro dato significativo è quello che dimostra che
l’industria umbra non è assistita: il flusso di
erogazioni di politica industriale destinato all’Umbria,
pari a 409 euro per addetto, è meno della metà del
valore medio italiano, che si attesta nel 2005 a 943
euro.
Molte luci quindi, ma
anche qualche ombra, prima tra tutte la bassa
produttività dei fattori, che rappresenta un vero e
proprio nodo strutturale. Solo un significativo aumento
della partecipazione al mercato del lavoro e una ripresa
della crescita della produttività potranno contrastare
questo fenomeno. Un aumento dell’istruzione media della
popolazione e della sua qualità è condizione necessaria
per entrambi.
Ad ogni modo, prevale l’ottimismo anche guardando al
futuro: si ipotizza per l’Umbria, nei prossimi anni, una
buona crescita del prodotto interno lordo, che dovrebbe
attestarsi nel 2007 intorno all’1,5% e stabilizzarsi poi
su questo valore anche nei prossimi due anni. Sul
versante occupazionale si dovrebbe assistere ad una
conferma del tasso di disoccupazione e ad un leggero
incremento di quello occupazionale.
Finalmente – ha proseguito Forcignanò – si sta creando
quel sistema a rete delle imprese, sostenuto anche dalle
Istituzioni, Regione in testa: le reti di imprese
aiutano a superare una delle nostre principali debolezze
strutturali, vale a dire la prevalenza della
microimpresa. Ma creare le reti, o i cluster che dir si
voglia, non è un’operazione semplice. Occorre cambiare
mentalità, è un processo culturale, ma è senz’altro
questa la strada da percorrere. Lo dimostra il fatto che
le aziende che hanno saputo fare rete,
internazionalizzarsi e fare innovazione, hanno vinto la
sfida.
Occorre anche concentrare le risorse per la promozione,
magari creando un’unica struttura dedicata, per evitare
di essere frazionati nell’andare a promuovere il
territorio.
In Umbria – ha concluso Forcignanò - vi è un sistema di
concertazione evoluto, che tuttavia si può ancora
migliorare. Dobbiamo cercare il più possibile la
convergenza tra parti sociali, istituzioni e politica
nel sostenere l’impresa. L’impresa seria, che rispetta
le regole e che è il vero motore dello sviluppo.
Alla stimolante conversazione dell’Avv. Forcignanò è
seguito un vivace dibattito, con numerosi interventi dei
partecipanti, che hanno spaziato dal Distretto
Tecnologico dell’Umbria, ai rapporti delle imprese con
l’università e con il mondo del credito, a dimostrazione
del grande interesse suscitato dall’argomento trattato.
Francesca Rossi
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Kiwanis Club Ancona
Nord
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I ragazzi del locale gruppo musicale i
LATIN GROOVE hanno aperto la serata introducendo, con
sapienti arrangiamenti dei brani proposti, l'incontro con
il sax del Jazzista Stefano Fariselli ed i quattro
concertisti di musica "classica", aggettivo e definizione
contestata dal Presidente Fondatore del Kiwanis Club
Ancona Nord Dott. Roberto Arcaleni grande esperto di
musica Jazz che ha introdotto e commentato i due momenti
della serata.
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