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DISTRETTO  ITALIA - SAN MARINO

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ANNO SOCIALE 2006-2007                 "bonum diffusivum sui"

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 Kiwanis Club Foligno

 

 

Il Dott. Carlo Crosara al caminetto del KC Foligno

Di globalizzazione e innovazione, delle profonde trasformazioni intervenute e non ancora concluse nel mondo bancario italiano ed europeo, delle imprese, di Basilea 2 e dei cambiamenti radicali che questa introduce nel rapporto banca/impresa, di ricerca e di altro ancora ha parlato il Dott. Carlo Crosara, Ospite d’Onore al Caminetto tenuto mercoledì trenta maggio dal Kiwanis Club Foligno, nella sala Clitunno dell’Hotel della Torre di Trevi.

L’affabile Dott. Crosara ci ha affascinati con il suo eloquio chiaro, conciso, semplice, e perciò comprensibile, esponendoci dati di mercato obiettivi, ricavati da indagini e studi compiuti sul territorio nazionale e locale, e le sue personali considerazioni di banchiere, maturate dall’esperienza operativa acquisita a partire dal 1985, anno del suo ingresso nell’allora Nuovo Banco Ambrosiano di Milano, fino ad oggi come Direttore Generale della Cassa di Risparmio di Foligno, del gruppo Intesa S.Paolo.

Il Dott. Crosara ha evidenziato come, nell’attuale scenario caratterizzato dal fenomeno della globalizzazione, il mercato stia cambiando profondamente nella propria struttura.

La facilità con cui si possono trasferire merci e capitali nel mondo, ha provocato una caduta generale dei prezzi. In particolare, nel nostro Paese, ciò si è verificato con l’arrivo di merci provenienti dai paesi emergenti come, ad esempio, la Cina, forti di fattori produttivi estremamente competitivi.

Il contemporaneo shock da euro, con una combattività aziendale che si gioca su fattori interni all’azienda e non più esterni (come la svalutazione della lira), con le sue forti sfide competitive ha ulteriormente contribuito a caratterizzare tale scenario.

Al primo apparire del fenomeno le imprese, con il sostegno di alcune banche, hanno reagito con la delocalizzazione. Una scelta che si è rivelata non felice in quanto non si può competere, facendo leva sul costo del lavoro, con Paesi come la Cina, dove l’incidenza di tale voce nel costo dei beni, è assolutamente insignificante.

Le banche che, prima di adottare una strategia, hanno cercato di studiare la situazione, si sono accorte che le imprese che continuavano ad andare bene erano quelle che puntavano sull’innovazione e non sulla riduzione dei costi; da qui la scelta di sostenere le imprese innovatrici.

Le banche hanno inoltre constatato che, in generale, la perdita di competitività delle aziende, oltre che alla loro scarsa capacità di innovazione, era determinata: dalle loro dimensioni troppo piccole (il 95 per cento delle imprese italiane occupa meno di dieci dipendenti) che rendevano impossibile realizzare economie di scala e sostenere determinati investimenti; dalla struttura finanziaria debole; dalla loro forte presenza in settori maturi.

Ma se per creare economie di scala e sostenere determinati investimenti, fondamentale è la dimensione, per lavorare su processi produttivi e organizzati di efficientamento, e sul miglioramento del prodotto, determinante è l’innovazione.

In questo contesto il mercato si è spaccato poiché non tutte le aziende hanno saputo o potuto cogliere la sfida come opportunità, creando progetti di innovazione e azioni di internazionalizzazione volti alla crescita e all’incremento della redditività.

Anche il mercato bancario non è sfuggito alla metamorfosi: fusioni, aggregazioni ecc. ne hanno determinato un profondo cambiamento strutturale; se fino a 10 anni fa avevamo banche nazionali medie e piccole, oggi abbiamo grandi banche internazionali e piccole banche locali, i cui utili non provengono, come in passato, da interessi su prestiti, ma dalla vendita di servizi.

I modelli quindi sono due: quello della grande banca, divisionalizzata, ma accentratrice delle deliberazioni, e quello della banca che riporta le decisioni sul territorio.

Accanto a questi due paradigmi permane il sistema di piccole banche locali, forti nell’attività tradizionale, ma inadeguate ad offrire servizi in linea con le nuove esigenze, ad esempio, di internazionalizzazione.

La Cassa di Risparmio di Foligno è una banca locale inserita in un perimetro di enormi dimensioni qual è quello di Intesa San Paolo.

Questa posizione le consente da un lato di pensare come piccola banca locale e, dall’altro, di erogare servizi da grande banca. Il valore aggiunto è enorme.

Intesa San Paolo è un grande gruppo che sa agire anche come una piccola banca; avendo tra i suoi valori fondamentali la possibilità , a livello locale, di visitare le aziende e gli imprenditori e di conoscerne le potenzialità di sviluppo intangibili.

Come intende proiettarsi verso il futuro per coprire adeguatamente il suo ruolo di sostegno al territorio? Finanziando l’innovazione.

E’ per questo che, per la valutazione tecnica dei progetti di innovazione, si avvale della consulenza delle migliori università italiane.

La banca deve sostenere le imprese che innovano, ma deve anche saper capire e soddisfare al meglio i bisogni dei privati e del territorio.

La Cassa di Risparmio di Foligno è stata sollecitata da Banca Intesa San Paolo a reinvestire una parte importante degli utili (500.000 Euro) per progetti di sviluppo del territorio.

Al termine della conversazione si è delineata nitida la rappresentazione degli scenari globali, presenti e prospettici, in cui si collocano le banche, le imprese e i rapporti di queste (e dei consumatori) con quelle.

Al racconto della serata, che è stata ricca di insegnamenti e di spunti di riflessione, vorrei aggiungere brevissime considerazioni da modesto aziendalista e da kiwaniano. Perché stare nel Kiwanis, oggi, significa anche prendere coscienza delle problematiche (come quelle trattate) presenti nella società e assumersi la responsabilità di offrire loro una proposta risolutiva.

La “globalizzazione (è) un nome con il quale si intende dire, più o meno, che l’-ambito naturale di vita- dell’uomo è oggi il mondo intero, il globo terrestre” (Antonio Baldassarre, Globalizzazione contro democrazia, Roma, 2002).

L’innovazione è di prodotto, di processo e di organizzazione e in tutti e tre questi ambiti deve essere continua; la prima è l’unica che può garantire la sopravvivenza di un’ impresa.

Schumpeter ha scritto: “L’innovazione è un fondamentale processo economico che combina in modo nuovo fattori di produzione tradizionali”.

Joseph Schumpeter (1883-1950) nell’opera del 1934 “The theory of economic development” (Teoria dello sviluppo economico, Firenze, 1977; Milano, 2002) definisce l’innovazione di prodotto come “The introduction of a new good - that is, one with which consumers are not yet familiar – or a new quality of a good” e l’innovazione di processo come “The introduction of a new method of production, that is, one not yet tested by experience in the branch of manifacture concerned…(or) a new way of handling a commodity commercially”.

La principale innovazione delle piccole imprese deve essere quella organizzativa, realizzabile mediante l’aggregazione, per raggiungere la massa critica indispensabile per sfruttare pienamente le opportunità del processo di globalizzazione, le carenze dal punto di vista delle risorse umane al fine di trarre beneficio dalle nuove tecnologie e per gli investimenti necessari.

L’aggregazione di aziende richiede il superamento di limiti culturali.

L’innovazione di organizzazione, di processo e di prodotto, deve essere progettata e gestita managerialmente.

La progettazione richiede intelligenze scevre da ogni forma di provincialismo, libere da qualsiasi condizionamento, educate e formate all’analisi critica dei fenomeni da maestri parimenti dotati, capaci e liberi da asservimenti estranei ai saperi scientifici.

Donato Vallescura
LTGovernatore Eletto




 

 

Kiwanis Club Ancona Nord

 

 

Nella conviviale del 26 maggio u.s. , abbiamo avuto ospite il Sindaco di Chiaravalle, Dott.ssa Daniela Montali, alla quale è stato consegnato un service di euro 1.000,00 in favore del locale "Circolo Arcobaleno" per l'acquisto di attrezzature per i diversabili del Comune di Chiaravalle (AN).
Tale service è stato raccolto essenzialmente con il ricavato della serata di Jazz intitolata "Fiato agli Archi" tenutasi presso il Teatro di Chiaravalle il giorno 8 maggio u.s.
Nella conviviale del 26 abbiamo altresì consegnato la spilla di soci a due nuovi Kiwaniani il rag. Marco Canonico ed il Dott. Stefano Quattrini.

Il Cerimoniere Paola Rosini, il Presidente Mirco Chiodi, il sindaco di Chiaravalle (AN) Dott.ssa Daniela Montali, il Tesoriere Geom. Ernesto Torbidoni.
 

da sinistra: La Cerimoniera Paola Rosini, il Presidente Mirco Chiodi,  il nuovo socio rag. Marco Canonico, il Tesoriere Ernesto Torbidoni

da sinistra
La Cerimoniera Paola Rosini, il Presidente Chiodi Mirco, il nuovo socio dott. Stefano Quattrini, il Tesoriere Ernesto Torbidoni.

da sinistra: il Sindaco di Chiaravalle Dott.ssa Daniela Montali, il Presidente Mirco Chiodi, la sig.ra Pastore ed il relatore Dott. Raffaele Pastore.

da sinistra
i due apprezzati musici della serata, al basso Simone Giorgini ed alla chitarra acustica il maestro Antonio Del Sordo.

 

 

Service XII Divisione

 

RACCOLTA FONDI PER L'AICU

PROGETTO DI LOTTA CONTRO LE ELMINTIASI A MADAGASCAR

Situazione epidemiologica
Le malattie da elminti, in particolare le elmintiasi intestinali e la schistosomiasi rappresentano un problema sanitario di notevoli dimensioni a Madagascar.
Nella maggioranza delle regioni dell’isola la prevalenza delle elmintiasi intestinali nella popolazione generale raggiunge il 50% mentre il numero di persone colpite da schistosomiasi urinaria può essere stimato a 1.500.000 e quello delle persone colpite da schistosomiasi intestinale a 2.000.000. A causa della peculiare situazione climatica, la schistosomiasi urinaria è endemica nell’Ovest del Paese mentre la schistosomiasi intestinale è endemica nel Centro e nell’Est del Paese.

Situazione sanitaria
Benché l’impegno e la dedizione profusi dal Governo malgascio siano stati considerevoli, l’accesso ai farmaci antielmintici per le popolazioni è un problema permanente a Madagascar. Nonostante la presenza di comunità consce del problema posto da queste malattie e motivate a lottare contro queste, nonché di personale sanitario competente, le occasioni di proficua interazione tra i due sono spesso difficili a causa della scarsa disponibilità di farmaci e di mezzi per distribuirli.
Tuttavia delle esperienze condotte nel passato da associazioni locali e da alcune congregazioni religiose sono state significative. Tra queste esperienze merita di essere ricordato il sostegno alla presenza di medici in zone rurali.

Il progetto
Il progetto di lotta contro le elmintiasi a Madagascar si propone di contribuire al controllo delle elmintiasi intestinali e della schistosomiasi in 9 distretti dell’isola, inserendolo in un’ottica di sostenibilità e durabilità.

Obiettivi principali
• Sostenere le strutture sanitarie di prima linea nella lotta contro le elmintiasi
• Assicurare ai bambini di età scolare un trattamento regolare contro le elmintiasi

Obiettivi secondari
• Rifornire gratuitamente le strutture sanitarie di prima linea in farmaci anti-elmintici (praziquantel e albendazolo)
• Incoraggiare lo sviluppo della sanità scolare attraverso la distribuzione attiva di farmaci anti-elmintici
• Incoraggiare l’organizzazione di società solidaristiche di mutuo soccorso sanitario a livello di villaggio nelle aree endemiche
• Formare il personale sanitario di prima linea nella prospettiva di un approccio sostenibile alla lotta contro le elmintiasi

Protocollo
Nella zona delimitata nella carta geografica annessa, i 9 distretti di Tsironomandidy, Itasy, Betafo, Morondava, Ihosy, Sakaraha, Toliara, Morombe e Betioky faranno l’oggetto del progetto.
Il buon livello di presa di coscienza e di informazione sulle elmintiasi, tanto a livello delle comunità in aree endemiche che a livello del personale sanitario, unita alla presenza di un sistema scolare sufficientemente denso e competente, hanno motivato la scelta dei distretti summenzionati. La distribuzione dei farmaci sarà dunque basata sulla responsabilizzazione delle strutture sanitarie di prima linea, del personale insegnante, e delle comunità.
È ragionevole pensare che il supporto prestato, benché possa apparire limitato nel tempo e nello spazio, sia capace di generare un’azione di lotta sostenibile grazie alla promozione dell’approccio mutualistico e solidaristico, alla formazione del personale sanitario, ed al coinvolgimento delle strutture scolari.
È inoltre prevedibile che il fatto di distribuire l’intervento su una zona geografica vasta piuttosto che su una ristretta, possa portare ad una propagazione ad altri distretti dell’approccio e della metodologia di controllo delle elmintiasi sostenuto da questo progetto.

Budget

Farmaci

Praziquantel: 0,07 USD/compressa x 1.000.000 compresse = 70.000 USD
Albendazolo: 0,04 USD/compressa x 400.000 compresse = 16.000 USD
Totale farmaci: 86.000 USD

Materiale vario
Totale materiale vario: 5.000 USD

Formazione e materiale IEC (Informazione, Educazione, Comunicazione)
Totale formazione e materiale IEC: 10.000 USD


Totale generale: 101.000 USD



Contatto persona responsabile/garante del progetto:

Dr Bertrand SELLIN
Vice-Presidente,
Réseau International Schistosomoses, Environnement, Aménagements et Lutte (RISEAL, www.riseal.org)
bertrand.sellin@wanadoo.fr; riseal@wanadoo.fr

Parassitologo francese esperto in schistosomiasi con lunga esperienza in Africa; già Direttore di Ricerca all’IRD (Institut de Recherche pour le Développement) di Antananarivo (Madagascar) e Direttore del CERMES (Centre de Recherche sur les Méningites et les Schistosomiases) di Niamey (Niger), già WHO Collaborating Centre per la schistosomiasi. Membro fondatore del RISEAL, associazione con sezioni nazionali in numerosi Paesi africani, tra cui Madagascar.

 


Si è svolto sabato 12 maggio, organizzato dal K.C. di Senigallia, lungo il Corso principale della città il Service Divisionale della XII Divisione Marche-Umbria a favore dell’ Associazione Italiana Carlo Urbani e dedicato al Progetto di vaccinare i bambini del Madagascar contro la schistosomiasi.

Il “logo” della Manifestazione, svoltasi in contemporanea nei Clubs della Divisione, era: “un fiore per l’ AICU, un fiore per la Vita” ed il Kiwanis di Senigallia ha raccolto le offerte offrendo dei bellissimi girasoli.

Ampia la partecipazione dei cittadini, che sono stati informati sulle attività del Kiwanis e dell’ AICU; da sottolineare l’ impegno dei Soci del Kiwanis di Senigallia per la migliore riuscita della
Manifestazione.


Il Presidente confermato Maurizio Giunti con la figlia di due Soci

Il Gazebo con il neo Segretario Gianni Provenzano

Il Il Vice Presidente Mimmi Aguzzi ed il Segretario uscente Sandro Tonveronachi

Il Chairman del Service Sergio Rossi

Arrivano le offerte per l’ AICU

Il Presidente Sergio Veroli con altri Soci del Kiwanis di Senigallia,

La moglie del Presidente Cettina Veroli

 

Kiwanis Club Ancona Nord


Una foto delle giornate che il Kiwanis Club Ancona Nord ha dedicato alla raccolta fondi per l'AICU (Associazione Italiana Carlo Urbani la cui vedova sig.ra Giuliana Chorrini è socia onoraria del nostro Club) sulla piazza di Jesi per realizzare il service Divisionale della XII ideato dal Lgt. Gov. Raffaele Berardinelli.
 

 

 

Kiwanis Club Fermo


Il Club di Fermo ha organizzato per Sabato 12 Maggio un incontro con il Dr.Paolo Padovani-Dirigente la Divisione malattie Infettive dell'Ospedale di Fermo,il cui tema sara':

-S.A.R.S. dall' Intuizione alla Realta' "

La Conferenza e' stata programmata nella giornata che la nostra Divisione ha promosso nelle Marche e nell'Umbria,in collaborazione con l'A I C U -Associazione Italiana Carlo Urbani,per fare conoscere l'opera di colui che e' stato defininito UOMO-MEDICO-EROE ,la necessita' di continuare la sua missione e di conseguenza per offrire ai Kiwaniani e non l'opportunita' di un personale contributo.

Alla conversazione che avra' inizio alle h. 20,00 fara' seguito un Buffet.

Si rammenta che per le prenotazioni sono a disposizione:

-Giancarlo Mancusi-Presidente 3338473550/0734674539

-Armando Miccichini-Segretario- 3383566222/ 073453123-anche fax

-Massimo Tappata'-Presidente Eletto-3355904488


 

 

Kiwanis Club Foligno

 


L’Avv. Forcignanò, introdotto dal Presidente del Kiwanis Dott. Damiano Duranti e dal Luogotenente Dott. Donato Vallescura, ha delineato un quadro dell’economia regionale assai incoraggiante. La ripresa in atto nell’intero paese interessa infatti anche la nostra regione: dall’ultima analisi trimestrale congiunturale svolta da Confindustria Umbria, risulta che il 38% delle imprese partecipanti all’indagine ha segnalato incrementi di produzione. Mediamente, per ogni impresa che ha dichiarato una flessione produttiva, ve ne sono quasi tre che, al contrario, hanno rilevato un’espansione. La ripresa è diffusa tra i vari settori (in particolare meccanico, alimentare, moda) e tra diverse tipologie di aziende, anche se il tono produttivo interessa di più le imprese dotate di un’articolata struttura organizzativa.

Si riscontra anche un consistente aumento della fiducia che, come è noto, rappresenta un fattore economico molto importante, che di solito si traduce in un rinnovato slancio produttivo.

Il merito di tale ripresa dell’economia è prima di tutto delle imprese. Basti pensare che, negli ultimi anni, per mantenere le quote di mercato le imprese industriali hanno accettato di ridurre i loro margini. Ciò vuol dire che gli incrementi del costo del lavoro, delle materie prime e dell’energia sono stati assorbiti in larga parte dalle imprese senza ribaltarli sui consumatori.

Il tasso di occupazione, pari al 64,6%, è superiore alla media delle regioni del centro (61,7%).

Positivi anche i valori relativi al tasso di disoccupazione, pari al 4,9%, significativamente inferiore alla media delle regioni del centro (6,4%).

L’Avv. Forcignanò ha inoltre sottolineato che il 27% del valore aggiunto prodotto nella nostra regione deriva dall’industria manifatturiera e dalle costruzioni.

Le vere protagoniste della ripresa sono quindi le PMI che hanno saputo internazionalizzare i propri processi e le proprie attività, cogliere le opportunità legate alla dimensione globale dei mercati, posizionarsi sui segmenti alti del mercato, innovando i propri prodotti. A tale proposito - ha osservato Forcignanò - vi è più innovazione e ricerca di quanto non si creda. Basti pensare che il 78% delle imprese ha introdotto una qualche innovazione negli ultimi tre anni. E la Regione Umbria sta destinando risorse importanti proprio all’innovazione.

Un altro dato significativo è quello che dimostra che l’industria umbra non è assistita: il flusso di erogazioni di politica industriale destinato all’Umbria, pari a 409 euro per addetto, è meno della metà del valore medio italiano, che si attesta nel 2005 a 943 euro.

Molte luci quindi, ma anche qualche ombra, prima tra tutte la bassa produttività dei fattori, che rappresenta un vero e proprio nodo strutturale. Solo un significativo aumento della partecipazione al mercato del lavoro e una ripresa della crescita della produttività potranno contrastare questo fenomeno. Un aumento dell’istruzione media della popolazione e della sua qualità è condizione necessaria per entrambi.

Ad ogni modo, prevale l’ottimismo anche guardando al futuro: si ipotizza per l’Umbria, nei prossimi anni, una buona crescita del prodotto interno lordo, che dovrebbe attestarsi nel 2007 intorno all’1,5% e stabilizzarsi poi su questo valore anche nei prossimi due anni. Sul versante occupazionale si dovrebbe assistere ad una conferma del tasso di disoccupazione e ad un leggero incremento di quello occupazionale.

Finalmente – ha proseguito Forcignanò – si sta creando quel sistema a rete delle imprese, sostenuto anche dalle Istituzioni, Regione in testa: le reti di imprese aiutano a superare una delle nostre principali debolezze strutturali, vale a dire la prevalenza della microimpresa. Ma creare le reti, o i cluster che dir si voglia, non è un’operazione semplice. Occorre cambiare mentalità, è un processo culturale, ma è senz’altro questa la strada da percorrere. Lo dimostra il fatto che le aziende che hanno saputo fare rete, internazionalizzarsi e fare innovazione, hanno vinto la sfida.

Occorre anche concentrare le risorse per la promozione, magari creando un’unica struttura dedicata, per evitare di essere frazionati nell’andare a promuovere il territorio.

In Umbria – ha concluso Forcignanò - vi è un sistema di concertazione evoluto, che tuttavia si può ancora migliorare. Dobbiamo cercare il più possibile la convergenza tra parti sociali, istituzioni e politica nel sostenere l’impresa. L’impresa seria, che rispetta le regole e che è il vero motore dello sviluppo.

Alla stimolante conversazione dell’Avv. Forcignanò è seguito un vivace dibattito, con numerosi interventi dei partecipanti, che hanno spaziato dal Distretto Tecnologico dell’Umbria, ai rapporti delle imprese con l’università e con il mondo del credito, a dimostrazione del grande interesse suscitato dall’argomento trattato.

Francesca Rossi


 

Kiwanis Club Ancona Nord

 


I ragazzi del locale gruppo musicale i LATIN GROOVE hanno aperto la serata introducendo, con sapienti arrangiamenti dei brani proposti, l'incontro con il sax del Jazzista Stefano Fariselli ed i quattro concertisti di musica "classica", aggettivo  e definizione contestata dal Presidente Fondatore del Kiwanis Club Ancona Nord Dott. Roberto Arcaleni grande esperto di musica Jazz che ha introdotto e commentato i due momenti della serata.


 

 

 

 

 

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