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DISTRETTO  ITALIA - SAN MARINO

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ANNO SOCIALE 2006-2007  

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IL KIWANIS IL DISTRETTO IL SERVICE IL MONDO DEI BAMBINI IL KIWANIS JUNIOR
 

 

www.kiwanisjunior.it

da Giuseppe Pagoto Governatore 2007/2008

 Nuovo Service

Governatore : Giuseppe Pagoto

Viale Regina Elena n.16 - 91100 TRAPANI

Cell: 347/6133462   Fax 0923/25177      e-mail: giuseppepagoto@libero.it


Al Governatore del Kiwanis 2007-2008
Ai componenti del C.D.A K.J 2007-2008
Ai Presidenti e Segretari dei Club K.J. 2007-2008

Il Service 2007-2008
Nella vita dell’uomo anche giovane, l’amicizia trasforma l’esistenza, facendo sperimentare comportamenti sociali e relazioni sempre più intense e significative.
Così è stato ed è per noi kiwaniani e così dovrà sempre essere cercando di migliorare, migliorarci, crescere e permettere ad altri di cercare, trovare e mantenere legami importanti, veri, straordinari.
Lo spazio sociale in cui operiamo diventa spesso, meno di quanto dovrebbe essere, crogiuolo di sentimenti, di apertura, di sintesi e di dialogo verso l’altro, facendo palpitare nel nostro animo comprensione, tolleranza e collaborazione, raggiungendo orizzonti di fratellanza e di rispetto, che aboliscono le frontiere, le divisioni e le dimenticanze, donando senza riserve, facendo diventare il percorso di vita laboratorio del fare.
Il mettersi in gioco, diventa ricevere dagli altri, la forza della civile convivenza, la condivisione di progetti, stimolo di crescita, di esprimersi, convinti del proprio ruolo con convinzione e spirito di servizio.
Il fare diventa lo strumento privilegiato per esserci, per essere e vivere quella “stagione della speranza” come la descriveva un benefattore dell’umanità come Raoul Follerau, nel suo testamento spirituale invitando i giovani di tutto il mondo a vivere un nuovo tempo.
Così, per noi, la costruzione di una scuola, di un centro per bambini malati, di una struttura sociale ecc…ecc…diventano aneliti di speranza, basi per una nuova stagione…per una nuova stagione del cuore…, che sarà lo slogan di quest’anno 2007-2008.
La nostra attività kiwaniana ci porta spesso ad incontrare, comprendere, confrontare situazioni di disagio e povertà.
Quest’anno nell’accettare, dopo molte riflessioni per gli impegni, le distanze e le problematiche che non mi permetteranno di essere molto presente in tutti i club, l’elezione a Governatore, ho pensato in aggiunta a tutte le altre iniziative e service, che la realizzazione di alcuni parchi gioco nelle zone disagiate e più problematiche delle nostre città, possa essere stimolo concreto, positivo, aggregativo, sicuramente piccolo, ma sentito e sincero, di rinascita umana e per noi di rinascita kiwaniana, in un momento storico generazionale dove i giovani riescono con difficoltà a fare gruppo, crescere insieme, inserirsi nella società, diventare leader.
Nei parchi gioco spesso lo spazio ed il gioco diventano educativi, sociali e civili, i bambini si appropriano del loro mondo, superano barriere di classe, lingua, abitudini, comportamenti, innescando sentimenti e valori più sani e nobili.
L’obiettivo è quello di realizzare almeno un parco giochi (con l’impegno di realizzarne il maggior numero possibile) in ogni città dove è presente un Club Kiwanis Junior, all’interno di una scuola, in una zona disagiata, in una villa o recuperandone uno già esistente.
Il parco dovrà essere completo di attrezzature idonee, zone a verde e corredato di quanto meglio possa essere utilizzato e realizzato, corredandolo anche di logo ufficiale del club e informazioni sul Kiwanis.
È auspicabile, la ricerca di sponsor privati, collaborazioni con enti locali o altro, tenendo ben presente però, che l’iniziativa rimane unicamente del Kiwanis Junior e del distretto patrocinatore Kiwanis, con il quale sarebbe indispensabile trovare momenti di sintesi e collaborazione per cercare di realizzare nel miglior modo l’iniziativa.
I parchi dovranno essere inaugurati nel più breve tempo possibile (Dicembre 2007-Marzo 2008).
Ad Aprile, in concomitanza del kiwanis day, verrà infatti organizzata una manifestazione contemporaneamente in tutti i parchi gioco.



A disposizione dei club del Distretto è stato nominato uno Chairman del Service nella persona di Sergio Giummo, che seguirà tutte le attività legate al service.
Seguiranno ulteriori informazioni, rimanendo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Forza Amici, facciamo gruppo,

“…per una nuova stagione del cuore…”


Trapani 14 Agosto 2007

f.to

Giuseppe Pagoto

 

 

SERVICE 2006-2007

" ...Tu ci hai chiamato..."

RELAZIONE PROGRAMMATICA

Il service che il Kiwanis Junior Distretto Italia inizia quest’anno s’ispira all’essenza stessa del Kiwanis Junior Distretto Italia e alla figura di Giovanni Paolo II.

Il Kiwanis si distingue, tra i club service, per essere l’unico club che ha come obbiettivo principale il mettersi a servizio dei bambini del mondo (Serving the children of the world).

Il Kiwanis Junior Distretto Italia deve essere dunque un insieme di club formati da giovani che unendo le loro forze cercano di aiutare i bambini che si trovano in difficoltà, sul territorio nazionale come all’estero.

Il Service Distrettuale si ricollega alle parole dello scomparso Santo Padre Giovanni Paolo II rivolte ai giovani che lui ha sempre amato tanto “Io vi ho chiamato e voi siete venuti” e contemporaneamente il suo legame con i bambini in difficoltà, con i bambini malati, che andava sempre a trovare e a confortare. Soprattutto i bambini sofferenti con patologie gravi e incurabili, quali i tumori, erano sempre nei suoi pensieri anche quando lui stesso era malato e ricoverato all’ospedale. Da queste premesse nasce l’idea del progetto di service 2006-2007. Il Distretto Italia, a partire dal presente anno sociale, inizierà una fattiva collaborazione con l’Associazione Kim con sede in Roma.

L’Associazione Kim si costituisce nell’aprile 1997. I Soci fondatori, tutti provenienti dal mondo del volontariato educativo e con esperienza di cooperazione internazionale, fanno propria la missione dell’impegno concreto nello scenario delle emergenze minorili.

La scelta di metodo è sin dall'inizio quella di intervenire a sostegno delle emergenze sanitarie per risolvere le problematiche di minori gravemente ammalati, che vivono in Italia o all’estero in condizioni di disagio o in paesi le cui strutture sanitarie non consentono interventi terapeutici adeguati. La Kim si attiva così per consentire la loro ospedalizzazione e per garantire la necessaria assistenza sanitaria, psicologica e morale ai bambini ed alle mamme che li accompagnano.

L’Associazione sceglie la denominazione Kim, personaggio di uno dei più noti racconti di R. Kipling, volendo identificare in esso il sogno di tutti i bambini ed i ragazzi di essere protagonisti della propria vita anche e specie quando questa non li ha forniti delle carte giuste per entrare nel suo “Gioco”. Kim diventa così un forte obiettivo dichiarato: adoperarsi perché i piccoli colpiti dalla sventura della malattia o da quella della devianza, possano comunque godere della bellezza della vita e, a pari dignità con tutti, poter scoprire e realizzare le loro aspirazioni.

La Casa di Kim è il centro di accoglienza per i bambini presenti a Roma per cure mediche e per le loro mamme. È così il cuore delle iniziative dell’Associazione ed il luogo di incontro ed impegno dei volontari.

Collaborando con questa a associazione si potrà contribuire a regalare dei sorrisi a tanti bambini malati gravemente, e, in molti casi, a salvare loro la vita.

L’obiettivo primario del service è la raccolta dei fondi necessari per la costruzione all’interno della casa di un parco gioco per consentire ai piccoli ospiti di rimanere bambini e godere la spensieratezza della loro giovane età. L’ammontare previsto per la realizzazione dei lavori necessari è di circa diecimila euro (€ 10.000,00), una cifra ben povera se paragonata ai sorrisi dei bambini che passeranno dalla Kim…

Raggiunto il primo obiettivo, qualora vi fossero ulteriori fondi disponibili, il Distretto si pone nella condizione di poter intervenire con altri aiuti, per altre esigenze della Casa, quali strutture mediche o comunque destinate a migliorare il soggiorno e la vita stessa dei piccoli ospiti della Casa di Kim.

I club non vengono onerati dell’organizzazione di attività specifiche ma sono lasciati liberi di raccogliere i fondi come meglio credono, ognuno con la propria sensibilità e specifica posizione nel proprio tessuto sociale, tutti insieme per sensibilizzare l’opinione pubblica alla tutela dei bambini malati.

 

Riccardo R.G.Cannavò       Francesco Garaffa
Chairman Distrettuale del Service  Youth Governor
 
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ALTRI SERVICE

 
 
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“Tutti a scuola da Giovanni & Paolo”
 
 

Relazione del Chairman Del Service su “Tutti a scuola da Giovanni & Paolo”

Il service pluriennale che il Kiwanis Junior Distretto Italia si avvia a concludere ha pienamente raggiunto tutti gli obiettivi previsti all’inizio del triennio. Il progetto di service prevedeva nell’ordine:
  • la completa rinnovazione di un decrepito edificio scolastico (esterno ed interno);
  • l’estensione di un’ala dello stesso edificio -nuova costruzione- da adibire a
    laboratorio di falegnameria;
  • la nuova realizzazione di un’ulteriore piccola costruzione da utilizzare per fini di
    servizio;
  • la bonifica e la sistemazione del terreno circostante gli edifici;
  • la fornitura completa di tutti i materiali necessari per l’esecuzione dei lavori
    (infissi, ecc).
Il progetto prevedeva inoltre l’acquisto di tutti gli arredi scolastici, i macchinari per la falegnameria e quant’altro necessario per consentire il corretto svolgimento dell’attività didattica. Locazione geografica del service distrettuale è stata Zinder, una piccola cittadina situata nella parte sud-orientale della Repubblica del Niger. La scuola si trova all’interno della Missione Cattolica delle suore dell’Assunzione, e la realizzazione del service è stata resa possibile dall’assistenza fornita al Distretto Italia dall’Associazione Missionaria Malam Mourna, che opera a Zinder da oltre trent’anni. La previsione di spesa per realizzare tutti i lavori e acquistare tutti i materiali era fissata in ventottomilacinquecento Euro. Il service distrettuale è intitolato alla memoria -mai sbiadita- dei due magistrati siciliani trucidati dalla mafia nel 1992: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, inoltre il laboratorio di falegnameria è intitolato al giudice calabrese Antonino Scopelliti che nel 1991 ne ha preceduto le sorti. Sulle pareti esterne della scuola sono state affisse delle targhe per ricordare a memoria perenne i loro sacrifici e quelli delle loro scorte. Obiettivo del service pluriennale era anche diffondere la cultura dell’antimafia, del rispetto reciproco e della libera convivenza, senza compromessi, di tutte le persone. I Club del Distretto Italia hanno lavorato, insieme, per un triennio per raccogliere l’ammontare occorrente, oltre ulteriori spese organizzative e amministrative. Il Distretto Italia ha inoltre inviato un proprio rappresentante a Zinder a luglio 2006 per verificare il corretto utilizzo dei finanziamenti nonché per assistere all’inaugurazione della struttura avvenuta in data 30 luglio 2006. Per la prima volta il Distretto Italia ha affrontato un service pluriennale (in Africa!) con le proprie forze, dalla ideazione alla conclusione dei lavori, tutto è stato portato avanti dai soci e nessuna attività, consulenza o altro è stata commissionata all’esterno. Tre Consigli d’Amministrazione si sono succeduti nella gestione del service dimostrando grande senso di responsabilità e autentico spirito di servizio lontano mille miglia da trionfalismi e personalismi di alcun tipo. Grandi attestazioni di riconoscimento e stima sono pervenute all’indirizzo del Distretto Italia da più parti e organismi all’interno della famiglia del Kiwanis come all’esterno ma il più grande riconoscimento a livello mondiale è giunto direttamente dalla Fondazione Internazionale del Kiwanis (KIF) che ha riconosciuto la validità e la serietà del progetto decidendo di partecipare all’operazione con un finanziamento di diecimila Dollari americani. Quest’ultimo anno di service il Distretto Italia procederà alla pubblicazione di un volume contenente la storia, gli sviluppi e la conclusione di questo progetto oltre all’organizzazione una conferenza sull’argomento in ogni città in cui vi sia un Kiwanis Junior Club che abbia partecipato economicamente all’iniziativa.

Riccardo R. G. Cannavò

 

 
 
 

 

Il titolo del service, risponde  all'esigenza primaria di rendere consapevole il cittadino e la società civile, nonché l'amministrazione locale (comunale o sovracomunale), del concetto di "ambiente nel quotidiano" ovvero di "quotidiano nell'ambiente", poichè tutto ciò che facciamo (o non facciamo), tutto il nostro vivere ed agire, influenza l'ambiente circostante ovvero il nostro habitat intendo con esso "nostra casa", "il nostro mondo".



Sulla scorta di tali concetti, occorre sviluppare il service a livello locale. Un service da realizzare con metodologie e modalità di presentazione omogenee, comuni a tutti i clubs, ma con riferimento, in particolare, alle realtà-emergenze ambientali locali. A tal fine si prevede un coordinamento specifico tramite la Commissione distrettuale service ed, in particolare, il Chairman distrettuale del service Rosario Previtera, il quale avrà finalità di supporto continuo e costante dei clubs per la realizzazione e la presentazione all'esterno del service nazionale.
 

 

 
 
 

L'isola che c'è



La nascita della Clown Medicine la si può fare risalire alla fine degli anni '60, quando un giovane studente di medicina, Hunter D. Adams detto "Patch", decise di praticare la medicina con i suoi modi rivoluzionari; e fu così che iniziò a frequentare le cliniche ospedaliere, con il suo abbigliamento stravagante ed i modi buffi, sostenuto dal principio secondo cui "la salute si basa sulla felicità". Da allora è stato un continuo succedersi di eventi che hanno reso il suo modo di intendere la medicina famoso in tutto il mondo, tanto da essere adottato in molti Paesi.



La Clown Medicine arriva al Policlinico Universitario "G. Martino" di Messina in maggio del 2002, quando viene organizzato il I laboratorio pratico di Clown Medicine dalla sede locale del S.I.S.M. (Segretariato Italiano Studenti di Medicina), un corso che ha visto 30 partecipanti tra studenti di medicina, medici specialisti, specializzandi e personale ospedaliero (infermiere, assistenti sociali, etc.). L'interesse suscitato da questa esperienza, fatta alla guida di figure qualificate nel loro settore professionale (una psicologa, un mimo-clown, un mago-prestigiatore, un attore umoristico), ha portato nei mesi successivi alla costituzione di un gruppo, chiamato "L'isola che… c'è!"(legato all'associazione S.I.S.M. di Messina), e composto da circa 20 studenti di medicina e giovani medici, che frequenta le corsie dei reparti di Pediatria del Policlinico, proponendo attività ricreative ispirate al modello dei Clown.



I ragazzi si recano settimanalmente nei reparti pediatrici indossando un camice colorato per essere sì distinti come "personale ospedaliero" ma cercando, anche, di far cadere la vecchia maschera seriosa del medico e suscitare così tanta allegria da parte dei piccoli ospiti. L'abbigliamento prevede inoltre l'utilizzo di vari complementi come abiti stravaganti, parrucche, occhialoni, cappellini e, naturalmente, il "nasone" rosso di spugna o gomma. Le tecniche di approccio al bambino sono svariate e tengono conto di elementi diversi, quali l'età, la patologia e quindi la condizione fisica, lo stato emotivo ed altro che orientano il clown all'adozione della strategia più idonea.



Tutto questo è ovviamente in accordo al personaggio creato dai singoli componenti del gruppo, personaggio che rappresenta solitamente una caricatura della propria persona; un buon senso di autocritica, unito a buone doti di comunicatività, spontaneità ed improvvisazione, sono infatti caratteristiche fondamentali e necessarie per affrontare questo tipo di attività. Da non tralasciare, ovviamente, il principio fondamentale su cui si ispira questo gruppo: l'altruismo.
Tra le varie distrazioni offerte ai bambini vi sono: bolle di sapone, piccoli sketch, lettura o rappresentazione di favole, palloncini modellati, canzoni, disegni e tutto ciò che giunge come richiesta dei bambini o che viene fuori dall'inesauribile scorta di fantasia dei clown-medici; a tutte queste attività partecipano non solamente i bambini ricoverati ma anche i genitori, i parenti, gli amici, tutti uniti con un unico scopo: far dimenticare, anche se per pochi attimi, il motivo del ricovero o il luogo in cui si trovano, per lasciare il posto a sentimenti di gioia e spensieratezza.
Tutte le attività si svolgono generalmente nelle camere, dove i bambini si trovano per gran parte della giornata, ma non esiste nulla di stabilito prima dell'ingresso in un reparto; infatti basta che un solo bambino "avvisti" un clown per ritrovarsi a cantare e ballare nell'atrio o nei corridoi.
Quando un malato entra in ospedale è soggetto ad ansia, depressione, solitudine e soprattutto i bambini risentono dell'allontanamento dalla famiglia e dalla propria casa. L'intervento si prefigge appunto di rendere il ricovero ospedaliero meno traumatico possibile donando anche ai ragazzi dell'Isola un'esperienza molto intensa e soddisfacente.



Fisiologicamente lo humour costituisce il fondamento di una buona salute mentale e fisica. E' interessante sapere che il divertimento e la risposta che esso provoca, il "ridere", hanno straordinari effetti sull'organismo umano; le ricerche confermano che ridere incrementa la secrezione di catecolamine ed endorfine, sostanze prodotte in modo naturale dall'uomo che aumentano il benessere fisico. Di contro, diminuisce la secrezione di cortisolo ed abbassa il tasso di sedimentazione, stimolando così le risposte immunitarie. Si riduce l'aria residua polmonare ed incrementa l'ossigenazione ematica; inizialmente la frequenza cardiaca è più rapida e la pressione arteriosa aumenta, poi le arterie si rilassano causando la riduzione della frequenza e della pressione. Il riso ha effetti rilassanti sull'apparato muscolo-scheletrico: studi di fisiologia hanno dimostrato che ansia e rilassamento muscolare non possono coesistere, mentre la risposta del rilassamento dopo una "risata di cuore" può durare fino a 45 minuti.



Dalla costituzione del gruppo L'isola che…c'è!, si è assistito ad un crescente interesse non solo da parte del personale ospedaliero, che oltre ad accettarne la presenza si integra perfettamente partecipando all'attività di gruppo, ma anche da parte della struttura universitaria che guarda alla Clown Medicine non più come una "semplice" azione di volontariato, non solo come un'attività ludico-ricreativa, ma come una delle possibili opzioni per gli studenti di medicina di svolgere parte del loro iter formativo. Infatti, una delle proposte consiste proprio nel rendere la Clown Medicine "ufficiale", con seminari, corsi monografici e, soprattutto, con tirocini all'interno dei reparti di degenza.



Questo modo alternativo di svolgere la formazione medica potrebbe dare, soprattutto agli studenti dei primi anni del corso di laurea in Medicina e Chirurgia, una grande opportunità per iniziare a frequentare i reparti di degenza con relativo anticipo rispetto ai normali tempi didattici. Inoltre verrebbe data allo studente la possibilità di confrontarsi non soltanto con il malato ma anche con le diverse patologie: la semplice curiosità per la conoscenza di una determinata malattia, ed i meccanismi in essa coinvolti, stimolerebbero così gli studenti ad un tipo di studio più concreto e determinato; alimenterebbe quella voglia di sapere e di "fare" motivando, considerevolmente, al miglioramento del profitto, il tutto con grande rispetto per il paziente e trovando la gioia del "servire", caratteristica indispensabile per un medico.



L'esperienza dei ragazzi dell'Isola, e la Clown Medicine in generale, potrebbe servire da modello per uno stile di vita professionale fondato su un rapporto medico-paziente "meno formale", ma caratterizzato da quel buonumore che ognuno perde quando si trova in un ospedale, apportando così al paziente una migliore risposta alla terapia ed una più facile e veloce ripresa dalla malattia. Il fine non è certo far pensare ai degenti che "non è poi così male stare in ospedale", ma semplicemente non farne pesare il soggiorno; e se qualcuno dovesse arrivare a pensarlo…!



È straordinario vedere bambini correre, scatenarsi, per il reparto come in un parco giochi; ed è soddisfacente vedere i loro genitori felici per quegli attimi di spensieratezza donati ai propri figli. Ed è per questo motivo che bisogna coinvolgere quanta più gente possibile, in modo da garantire la presenza di tale tipo attività per il maggior tempo possibile. È necessario che non solo medici e futuri medici ma tutto il personale ospedaliero si avvicini alla professione sanitaria in modo felice, ed anche che tutti coloro i quali, qualunque professione essi svolgano, dotati di una buona dose di altruismo, decidano di trascorrere una parte del loro tempo in compagnia dei malati ospedalizzati.
"Quelli signori là mi hanno fatto ridere un sacco!"



Salvatore Genovese

 

 

 

Il naso in tasca

Un motto e un service un po' strano, forse anche provocatorio, che vuole richiamare l'impegno a favore dei bambini che i club junior del D.I. porranno in essere.

Ispirato all'insegnamento e alla metodologia di Patch Adams il service si basa sui positivi effetti benefici della clownterapia. Ci ripromettiamo di sensibilizzare Enti Pubblici e Privati, nelle città dove esiste un Kiwanis Junior,affinché vengano organizzati, corsi di formazione per animatori, medici, personale sanitario... nonni e genitori
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