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Kiwanis Club San Marino

 

3 NUOVI INGRESSI AL KIWANIS !

 

Giornata importante domenica u.s. al Kiwanis Club dopo la presentazione del nuovo libro della socia Milena Ercolani  “Figlie della Luna”accolto da un successo di pubblico e critica la serata è stata dedicata all’accoglienza di 3 nuovi soci. Nella suggestiva cornice del Loft di Dogana hanno ricevuto la spilla di socio dalle mani del Governatore Sergio Rossi la prof.ssa Luciana Mancini, la dott.ssa Denise Bronzetti e il dott. Claudio Muccioli. Auguriamo ai nuovi soci di intraprendere il loro cammino con impegno nel vero spirito Kiwaniano

 

 

Kiwanis Club Pescara

 

Il consigliere e socio fondatore del KC Pescara, Gianni Cantatore, segnala un convegno organizzato dal club di Pescara, che ha avuto luogo nel gennaio del 2008 e che non è stato a suo tempo pubblicato, ma che ancor oggi merita di essere  attenzionato.

Qui di seguito la relazione

Oggetto: PREVENZIONE USURA

Quando si parla di USURA, l'attenzione è sempre rivolta a gravi episodi apparsi sulle cronache giornalistiche o televisive, che hanno portato alla luce un sottobosco di fenomeni usurari, quali il taglieggio, il pizzo o tangente, il tutto inquadrabile in una micro-criminalità. Questi aspetti non rappresentano altro che la punta dell'iceberg, cioè l'effetto e non la causa, la quale ultima va ricercata altrove.
Perchè si ricorre all' USURA? La risposta è una ed inequivocabile:


N E C E S S I T A'  D I  D E N A R O !!!!!,


ma in effetti l'USURA è un male antico, che consiste nello sfruttare il bisogno di un altro individuo per un illecito proprio arricchimento. Quindi, ne deduciamo che l'USURA è un REATO.

Di aspetti ed esempi da considerare ce ne sarebbero tanti, ma sicuramente, a noi tutti non sfuggiranno i vari episodi per i quali siamo quotidianamente bombardati da giornali ed emittenti televisive, che ci vedono protagonisti passivi di un sistema che non sappiamo dove ci condurrà (sub-prime in America e sopraggiunte difficoltà nel pagamento delle rate ).
Non si vuole affrontare il modo di come combattere il fenomeno dell'USURA, in quanto esistono organismi a ciò preposti, ma come PREVENIRLO, e non si pensi che chi chiede denaro in prestito, incappi necessariamente nell'usura, perchè esistono istituzioni creditizie che possono soddisfare le esigenze di chi ricorre all’indebitamento attivo legale. Il problema maggiore si pone quando si incorre nell’indebitamento passivo, cioè non dipendente dalla propria volontà, ma da situazioni contingenti che determinano uno stato di sopraggiunta illiquidità, tale da non poter onorare puntualmente le obbligazioni assunte, creando uno stato di insolvenza, che vede iscritti i “ malcapitati “ nelle anagrafiche delle Centrali Rischi, di cui le Banche si servono per valutare il merito creditizio dei soggetti richiedenti un finanziamento. Tale iscrizione in questa “ black list “ genera un allarme nei confronti del sistema creditizio, tale da indurre le stesse Banche a considerare i richiedenti il prestito, bancariamente inaffidabili, tanto da declinare spesso e volentieri le richieste ricevute.
Le Banche sono da ritenersi, senza offesa per i BANCHIERI , " commercianti di denaro ", per cui lo prestano dietro corrispettivo di un interesse a soggetti che abbiano comprovate capacità di rimborso, e fin qui non c'è nulla da dire. Valutiamo però, le motivazioni che spesso generano questa incapacità di rimborso, che possono essere di varia natura:
citiamo un esempio a tutti noto, quale l' allarmismo generatosi per il caso "mucca pazza ", che ha creato problemi ad una filiera interminabile, a cominciare dagli allevatori, per finire ai vari intermediari commerciali , fino ad arrivare al consumatore finale. Ripercussioni gravissime si sono avute quindi nel comparto lavorativo, coinvolgendo varie figure, quali il mattatoio comunale, con migliaia di persone senza lavoro, i trasportatori delle carni macellate che si son trovati a non aver più nulla da trasportare, per cui autisti da licenziare, mezzi fermi, con inevitabili ripercussioni in capo a settori che gravitano intorno al loro utilizzo (quali officine meccaniche, gommisti, impianti di carburante, etc.....), conseguente riduzione di personale da parte di grossisti di carni e di quello addetto alla vendita delle carni nei supermercati, i quali ultimi sono stati costretti a diminuire il numero degli addetti in misura drastica, non essendo questi riconvertibili nel contesto aziendale , per le specifiche mansioni con cui sono stati assunti( per leggi che non hanno fondamento) .
Questa non è che una motivazione di carattere commerciale, ma ne potremmo cercare tante altre, anche e soprattutto nell'ambito familiare. Si pensi ai mutui, non ai sub-prime americani, cioè quelli concessi con molta facilità pur di ricavarne un profitto unilaterale da parte di talune Banche, che li hanno poi cartolarizzati per crearsi liquidità immediata, trasferendo il rischio di insolvenza in capo ad altri soggetti; parliamo di regolari mutui concessi a clienti capienti, che, a causa di aumenti dei tassi da parte della BCE, si son visti diminuire nell'arco di poco tempo il proprio potere di acquisto, determinandone (nei casi più gravi di famiglie mono reddito), una impossibilità ad onorare puntualmente gli impegni assunti , dovendo dare priorità alle necessità di sopravvivenza della famiglia; altro esempio di diminuito potere d’acquisto può essere rappresentato da altro evento non previsto, quale il divorzio, ove si debba corrispondere l’assegno di mantenimento e sopportare ulteriori spese impreviste.
Tali circostanze hanno indotto migliaia di soggetti ad ulteriori indebitamenti a medio e lungo termine, non per migliorare le proprie aspettative di vita, ma per pagare un altro debito, a condizioni decisamente più onerose di un mutuo contratto per la prima casa. Questo avviene quando ricorrono i presupposti per una rinegoziazione del debito, consolidandolo e dilazionandone gli effetti nel tempo.
Quando invece i malcapitati non hanno più la possibilità di far fronte agli impegni presi, le Istituzioni dovrebbero attivarsi per creare un sistema che non criminalizzi, come se fossero delinquenti, coloro che, per varie ragioni si son trovati in uno stato di insolvenza, ma li aiuti ad uscire dal baratro in cui si è scivolati, garantendo la possibilità di riaccesso al credito, in maniera trasparente.

Da quanto sopra, se ne deduce che CHIUNQUE può essere in pratica AVVIATO ALL'USURA, perchè di colpo versa in uno STATO DI BISOGNO. Ed è proprio nelle PERSONE ONESTE che serpeggia l'USURA, perchè trattasi di soggetti che, pur di non macchiarsi di un DISONORE, ricorrono all'USURAIO, laddove, per i motivi sopra menzionati, viene CHIUSO l'ACCESSO al CREDITO dalle BANCHE.
Circostanze queste, che, in casi tranquilli determinano un indebitamento non sempre onorabile, in situazioni diverse e purtroppo non meno frequenti, generano la soppressione di vite umane, con suicidi, per non essere giudicati dalla Società consumista in cui viviamo.
Poiché abbiamo prima detto che l'accesso al credito è precluso a chi ha subito azioni pregiudizievoli dovute ad insolvenza, è giusto definire un profilo di coloro che poi rischiano di cadere nelle mani degli strozzini o usurai, per usare un termine più tecnico, ma non meno disdicevole: trattasi di soggetti con difficoltà di accesso al credito e che non riescono a dialogare con il rigido sistema bancario, che valuta attentamente il patrimonio dei richiedenti il finanziamento e non considera mai la vera e concreta potenzialità economica derivante da progetti ed idee, ragion per cui, per esempio, un giovane che vuol iniziare un nuovo percorso di vita, volendolo perseguire a tutti i costi, ricorre ad un illecito finanziamento, ponendo le basi per una probabile crescita dell'usura, che spesso viene a galla quando la frittata è ormai fatta.

Qualcosa in Italia è stato fatto per contrastare il fenomeno, con la creazione di un fondo ANTI-USURA, il cui accesso è un po' artificioso e non rispecchia la reale tempistica richiesta da chi ha necessità di accedervi per evitare ulteriori problemi, spesso non più risolvibili. Infatti, oggi con le Cooperative di Garanzia si riesce a prevenire il fenomeno, concedendo un minimo credito laddove si siano verificate delle insolvenze, ma ad attività il cui merito creditizio è in linea con le attese delle Banche. Il problema è, che hanno bisogno di accesso al credito, proprio i soggetti che hanno già un'attività, e l'evento pregiudizievole creatosi, crea ostacoli spesso insormontabili di fronte al sistema bancario, per cui, anche il ricorso a tali organismi, se non c'è una repentina risposta, crea seri problemi, che determinano il ricorso all'usura.
Da quanto sopra emerge che il non ottimale funzionamento del sistema creditizio italiano incide in maniera significativa sulla crescita di uno scambio di denaro non in linea con le reali necessità dello stesso, fuori da ogni controllo, o meglio di difficile individuazione, se non quando si verifica l'emersione, a volte purtroppo tardiva.
E' lecito ritenere che le varie istituzioni, soprattutto i Ministeri del Tesoro e dell'Industria, è vero che sollecitano una applicazione della legge, ma probabilmente dovrebbero andare più a fondo sul fenomeno, valutando i casi concreti di richiesta di accesso al credito (non quando si è già entrati nelle maglie dei racket usurai), considerando maggiormente la inadeguatezza dei sistemi legislativi per poter accedere al credito stesso, diminuendone l'iter burocratico, altrimenti è proprio questo a determinare la necessità del ricorso forzoso all'USURA.
E' un girare intorno al problema, si legifera per sopprimere, mentre BISOGNA AGIRE PRIMA CHE IL FENOMENO SI VERIFICHI, ed evitare che si generino effetti devastanti, che non soltanto incidono sul richiedente, ma su tutta la sfera familiare che ne paga amaramente e a volte irreversibilmente le conseguenze.

L'accesso al credito, sfruttando la legge anti-usura 108/96, diciamocelo francamente, ha quale rischio l'effetto che le banche potrebbero aumentare fittiziamente i pareri negativi, perchè i richiedenti siano automaticamente considerati a " rischio usura" e quindi possano avere la possibilità di accesso alle garanzie speciali dettate dalla legge, scaricando dalle stesse banche l'80-85% del rischio di insolvenza di ciascun prestito concesso dopo un diniego iniziale, addossandolo maggiormente alle Cooperative di Garanzia o Consorzi Fidi, percorrendo pur sempre un iter procedurale più lungo e pericoloso per chi non può più attendere.
In tali casi, essendoci lo strumento tecnico per poter concedere un prestito a chi ne ha immediato bisogno, usufruendo della legge 108/96 (fondo anti-usura), il miglior sistema per prevenire un eventuale fenomeno usurario, è la velocità di concessione del prestito richiesto, eliminando iter burocratici pericolosi.
La nuova legge ha finalmente previsto il meccanismo della riabilitazione dei protestati, in modo da non essere più messo al bando dalle banche per un protesto i cui termini di ritardo sono stati sanati nel giro di 15-20 giorni; nella pratica il sistema ha grosse lacune, tant'é vero che chi ha avuto il problema, continua ad averlo, anche perchè c'è questa sorta di cartello bancario latente ed invisibile, in base al quale, chi è incorso in un incidente di percorso (protesti o ritardi nei pagamenti di mutui), difficilmente riesce a risollevarsi, specialmente quando poi è la stessa banca creditrice a non concedere il prestito o un consolidamento dei debiti.
Ciò fa sorgere un legittimo interrogativo: perchè un altro Istituto bancario dovrebbe accollarsi il debito contratto con altro Istituto? E' un po' il cane che si morde la coda, intanto il malcapitato è lì in attesa che qualcuno dell'ufficio fidi della banca gli dia una risposta, che nel 99% dei casi è negativa, ed arriva puntualmente con il giusto ritardo per far sì che sul problema se ne crei un altro.
Non è per essere pessimisti, ma nella realtà è quello che spesso accade.

Fa sorridere il fatto che, ricorrendo il reato di usura conclamata, il commissario straordinario, previa una serie di domande, attingendo da un fondo anti-racket, peraltro usato pochissimo, può concedere l'accesso al finanziamento (mutuo) a TASSO ZERO, solo se il taglieggiato o l'usurato denunci coloro che l'hanno avviato su questo sentiero criminale, sapendo che questo non avverrà mai a causa di una mancata protezione.
Ma non sarebbe più logico e meno problematico, prevedere una agevolazione del genere soprattutto per coloro che, per le ragioni sopra esposte, potrebbero vedere risolti i loro problemi, con una maggiore possibilità di non doversi sottoporre allo strozzinaggio degli usurai?
Si risolverebbe il problema prima del verificarsi, non portandosi sulla coscienza casi che hanno avuto epiloghi di ben altra natura, purtroppo non più raccontabili.
In alcuni casi abbiamo riscontrato una scarsa elasticità delle Banche, e, in alcuni comparti, specialmente nell'edilizia, quando si ha come committenti il settore Pubblico, il cattivo funzionamento del sistema dipende in gran parte anche dalla inadeguatezza di comportamento per le obbligazioni assunte dalle pubbliche amministrazioni.
Infatti, oggi, le piccole e medie imprese di costruzione, si trovano spesso a fare i conti con un committente, che è lo Stato, che paga i corrispettivi dovuti, con ritardi assurdi, tali da compromettere la vita delle stesse aziende che, dovendo pagare le maestranze ogni mese, sono costrette a ricorrere al credito, di non facile accesso e molto oneroso.
Nel frattempo, le Banche, non vedendo i rientri di incassi da parte di amministrazioni committenti, per i quali erano state già effettuate anticipazioni all'imprenditore, a caro prezzo, ne chiedono il rientro, aggravando così ulteriormente i problemi delle imprese stesse.
 

Si auspica che, quanto meno lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, rispettando gli impegni assunti, diano l'esempio per arginare il ricorso all'USURA.

Quanto sopra è certamente e volutamente provocatorio, ma può servire per aprire un dibattito che, presenti le Banche, le Istituzioni, ci si augura sia foriero di proposte concrete dettate dal buon senso e non da un opportunismo di parte.

Grazie per l'attenzione da parte di tutto il KIWANIS, che si è reso promotore di questo incontro, ricevendo la piena disponibilità di :

Padre Massimo Rastrelli
Presidente nazionale della Fondazione Moscati Anti-usura,

del Sig. Procuratore Capo della Repubblica c/o il TRIBUNALE di Pescara
Dott. Nicola TRIFUOGGI

del Prof NICOLA MATTOSCIO della FONDAZIONE PESCARABRUZZO, Moderatore dell'incontro-dibattito.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

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