Maria
Prodi al Convegno del Kiwanis Club Foligno
sulle pari
opportunità e le politiche familiari
Da sin. Dr. Donato
Vallescura, presidente fondatore KC Foligno, Dr. Sandro
Vitali, sindaco di Spello, dott.ssa Rita Zampolini,
assessore comune di Foligno, dott.ssa Maria Prodi,
assessore Regione Umbria, Cav. Manlio Marini, sindaco
di Foligno, dr. Damiano Duranti, presidente KC Foligno.
Maria Prodi
Rita Zampolini
In
primo piano, da sin. Dr. R. Berardinelli, dr. Francesco
Loreti, dott.ssa Bouiry Ilham e dott.ing. Luciano
Gubbiotti
In prima fila, con la
collana di perle, la dott.ssa Anna Antonelli Duranti,
consorte del dr. Damiano Duranti, presidente del KC
Foligno.
In primo piano, da sin.
Dr. Raffaele Berardinelli, LTGovernatore XII Div. e
Dr. Francesco Loreti, Segretario XII Div.
Con i saluti del presidente Damiano
Duranti, dei sindaci Manlio Marini di Foligno e Sandro
Vitali di Spello, l’introduzione dell’assessore al
comune di Foligno Rita Zampolini, e la relazione
dell’assessore regionale Maria Prodi, alla presenza di
alcune tra le massime autorità kiwaniane nazionali e di
un pubblico molto qualificato, si è svolto sabato
scorso, 23 giugno, il convegno sulle pari opportunità e
le politiche familiari, organizzato dal Kiwanis Club
Foligno, nella Sala del Camino di Palazzo Deli a
Foligno.
Dopo le parole dei due sindaci, volte ad
esprimere l’apprezzamento per le attività svolte dal
Kiwanis Club Foligno e propri interessanti punti di
vista sugli argomenti del convegno, il dr. Duranti ha
rimarcato come il Kiwanis sia stata la prima
organizzazione mondiale di servizio alle comunità ad
ammettere le donne tra i propri soci.
Il pubblico ha seguito con attenzione e
partecipazione il convegno e ha manifestato grande
simpatia per Rita Zampolini e Maria Prodi: signore
affabili, brave madri, donne intelligenti,
politicamente preparate, professionalmente serie,
grandi lavoratrici, concrete e molto impegnate.
Nella sua introduzione, la dott.ssa
Zampolini ha presentato una panoramica della
legislazione vigente in merito ai temi del convegno,
dalla Costituzione alla normativa più recente
intercalando la citazione delle leggi con brevi
illustrazioni di tematiche, quali quelle relative alla
difficoltà di accesso delle donne al lavoro, alle
relazioni e alle responsabilità parentali, alla violenza
sulle donne e alla difesa della loro integrità
psico-fisica, quale elemento fondamentale per lo
sviluppo della famiglia, alla difesa di questa quale
luogo di riferimento per i bambini, i ragazzi, i giovani
e gli adulti, agli stereotipi oggi imperanti che
presentano persone non reali, ma figure i cui
comportamenti portano soltanto disvalori, alla ricerca
delle soluzioni per facilitare l’affermazione della
maternità.
Prima di concludere il suo intervento con
l’accenno al progetto “Diamoci tempo” che contempla la
costituzione di una banca del tempo e una riflessione
sulle dinamiche relazionali, l’assessore Zampolini ha
rivolto al mondo dell’associazionismo e a quello
sindacale un invito a contribuire alla soluzione dei
problemi prospettati.
La dottoressa Maria Prodi aveva così
sinteticamente anticipato il suo intervento: “Il tema
delle pari opportunità ha avuto nei decenni un’
evoluzione che ha sempre più tematizzato, mitigando le
discussioni ideologiche, le questioni concrete delle
condizioni che favoriscono nella concretezza una
presenza maggiore e sempre più appagante e serena delle
donne nel lavoro, nella politica, nel sociale, nelle
professioni.
Ecco quindi che il tema qui trattato si
lega strettamente a quello delle politiche familari,
dato che nella prassi del nostro paese i compii
educativi, di cura e di lavoro familiare sono
distribuiti con forte disparità, riversandosi
maggiormente sulle spalle delle donne.
Le questioni delle politiche familiari
però, sono più ampie, e travalicano i confini delle
problematiche sociali.
Tali politiche non approcciano gli
esseri umani solo nella loro individualità, ma anche, e,
soprattutto in quanto inseriti in una collettività di
cui la famiglia, soggetto unico e del tutto peculiare, è
l’unità minima e basilare.
È al suo interno, infatti, che si
realizzano i primi rapporti di solidarietà e
interdipendenza, in una parola: di socializzazione.
La famiglia in Italia ha
contemporaneamente compiti di ammortizzamento di tante
criticità, e scarsissimi riconoscimenti e sostegni.
Possibili inversioni di tendenza nella
disponibilità di risorse per le politiche familiari non
ci esimono comunque dalla necessità di analizzare quali
modalità, quali scelte, quali modelli adottare”.
Le sue considerazioni sono state di una semplicità e di
un’ efficacia a dir poco disarmanti.
“La donna ha un modo di operare diverso, più
costruttivo, più collaborativo, più pratico”; “Le donne
riescono in politica meno degli uomini semplicemente
perché ce ne sono meno degli uomini”; nelle società più
evolute, purtroppo “Ogni generazione deve ricostruire i
modelli valoriali da consegnare a quelle successive”;
statistiche alla mano: “Il lavoro non è di impedimento
per la donna nella scelta di fare figli”, “La famiglia
oggi in Italia è caricata di tantissimi problemi
rispetto alle famiglie di altri Paesi che dispongono di
più servizi sociali”.
E continuando la sua esposizione, sempre
in forma colloquiale, essa ha trattato diversi altri
argomenti, come quello relativo alle risorse necessarie
per realizzare strutture, da mettere a disposizione
delle donne che decidono di avere figli, e delle loro
possibili modalità di utilizzo (è meglio costruire asili
nido, o è meglio dare soldi alla donna che fa un figlio
perché se ne stia a casa a curarlo, oppure lasciare che
sia lei a decidere se starsene a casa o continuare a
lavorare pagando una persona che accudisca il figlio
durante al sua assenza?).
La dottoressa Prodi ha concluso il suo
apprezzatissimo intervento sottolineando che la famiglia
è lo snodo del nostro tessuto sociale e dev’essere
sostenuta sia economicamente che a livello di servizi.
È dal benessere personale e dalla qualità
della vita, e non dal PIL (prodotto interno lodo), che
si misurano la crescita, lo sviluppo e il benessere di
una società.
Al termine del convegno la signora
Zampolini e la signora Prodi sono state fatte segno di
calorosissime manifestazioni di simpatia e di
apprezzamento da parte dei presenti.
Con questo convegno il Kiwanis Club
Foligno continua a tener fede all’impegno assunto dai
propri soci a programmare e promuovere incontri per
l’approfondimento di argomenti di interesse locale e
generale, quali il fenomeno dell'immigrazione, le
esigenze di una società multirazziale e multietnica, i
problemi della famiglia, della scuola, della sanità,
dei servizi sociali, dello sport, della disabilità, dei
bambini bisognosi di aiuto, ecc. e delle nuove mete da
raggiungere in questi settori.
“Al servizio dei bambini del mondo” è il
nostro motto.
Bambini sono per noi kiwaniani tutte le
persone deboli e senza difesa.
Donato Vallescura
LT Governatore E.