LGT.GOV. |
Raffaele Berardinelli |
CLUB |
Ancona
Nord |
Città di
Castello |
Fermo |
Foligno |
Macerata |
Perugia |
Perugia
Etrusca |
Senigallia |
|
XII Divisione
|

|

|
Kiwanis Club
Ancona Nord
|

Cari amici Kiwaniani,
vi presento in anteprima la locandina dello spettacolo
teatrale organizzato per il giorno del 1° aprile p.v.
Tale evento coincide anche con la giornata di studi
kiwaniani prevista presso la sede dell'Hotel Federico II°
in Jesi, sede del nostro Club.
Tra gli eventi previsti per gli accompagnatori (e i soci
interessati a partire dalle ore 17,00) includiamo anche
questo evento per il quale occorrerà per altro avere una
immediata prenotazione al fine di garantire l'ingresso
al Teatro comunale di Chiaravalle (che dista appena 10
chilometri da Jesi).
Un cordiale saluto a tutti.
Mirco Chiodi
Presidente Kiwanis Club
Ancona Nord
Piazza Mazzini, 17 - 60033 Chiaravalle (AN)
tel. 071.744538 - fax. 071.742986
e-mail
mircochiodi@libero.it
|
Kiwanis Club Fermo
|
Il Club di Fermo organizza per sabato 24
p.v. presso il Ristorante La Cascina di Porto San
Giorgio- Via S.Nicola n.13 una conviviale nel corso della
quale verrà proposto un argomento tematico culturale che
trae spunto dalla presentazione di libri di poesie dal
titolo CALEIDOSCOPIO e CANTIERE della D.ssa Anna Maria
Daina, Neuropsichiatra.
Dopo una breve presentazione a cura
del Dr.Giovanni Zamponi, la ns.Ospite declamerà alcune
poesie della raccolta, intervallandole con intermezzi
musicali di Francesca Caputo (Violino) e Lorenzo
Vastaroli (Chitarra).
Seguirà una Cena-Buffet
Si raccomanda di confermare la presenza entro Giovedì 22
a:
-Armando Muccichini-073453123-3383566222
-Giancarlo Mancusi-3338473550
-Massimo Tappatà-3355904488
Cordiali saluti
Giancarlo Mancusi - Presidente Club di Fermo
|
Kiwanis Club
Ancona Nord
|

PROGRAMMA
Domenica 18 marzo:
ore 7.00 ritrovo dei
partecipanti sul piazzale antistante l’Hotel Federico II°
a Jesi e partenza con pullman GT per Todi. Durante il
tragitto sosta facoltativa. Arrivo a Todi incontro con
il Dott. Maurizio Del Sadio per una visita panoramica
della città. Alle ore 13.00 pranzo in ristorante,
quindi, alle 16.00 incontro con la guida per la visita
guidata alla mostra: “Jacopone da Todi e l’arte in
Umbria nel duecento”. Dopo la visita, della durata
di circa 90 minuti, tempo a disposizione per attività
individuali. Alle ore 19.00 ritrovo dei partecipanti al
pullman e partenza per Jesi. Arrivo e fine dei servizi.
Breve presentazione
Con questa mostra si vuole presentare la figura di
Iacopone da Todi ripercorrendo l’esperienza umana e
spirituale del frate poeta sulla base delle fonti
storico-documentarie, agiografiche, letterarie e
iconografiche esistenti; approfondendo il suggestivo
dialogo tra la sua produzione poetica e l’arte
figurativa umbra del Duecento.
Iacopo Benedetti da Todi, detto Iacopone (ca.
1230-1306), è una delle figure più affascinanti del
francescanesimo delle origini e certo uno dei più grandi
poeti della letteratura italiana di sempre. La notorietà
storica del personaggio è legata agli ultimi anni della
sua vita, il suo nome appare nel cosiddetto manifesto di
Lunghezza (10 maggio 1297), col quale i cardinali
Colonna, appoggiando le rivendicazioni degli Spirituali,
denunciano l’illegittimità del papato di Bonifacio VIII.
Iacopone è fra i testimoni ufficiali e subirà la
reazione papale: scomunica, assedio di Palestrina,
carcere perpetuo (1298), da cui uscì solo alla morte di
Bonifacio (1303). Gli ultimi anni della vita di Iacopone
sono i più noti, documentati anche da alcune sue laude.
La ricostruzione agiografica, della vita di Jacopone,
tende a sostituirsi alla sua reale biografia. Ma la
vera importanza di Iacopone consiste nella sua opera, in
primo luogo poetica. Tenuto ai margini della religiosità
“ufficiale” e mai assurto agli onori degli altari, per
la sua vicinanza al movimento radicale del
francescanesimo tardoduecentesco, Iacopone è penetrato
con la
forza della sua poesia fino a costituire per secoli un
punto di riferimento della religiosità italiana.
Non moltissime sono invece le immagini che testimoniano
la fortuna iconografica di Iacopone. La storia della
rappresentazione figurativa del poeta è costellata di
ombre (proiettate dalla scomunica subita) e di luci
(legate al recupero della sua santità operato
dall’Osservanza francescana).
L’altra linea di ricerca, sviluppata nella seconda
sezione, cerca di individuare possibili citazioni di
opere di arte nella poesia di Iacopone e il grado di
figuratività del suo immaginario poetico. E’ stata anche
indagata l’influenza che Iacopone ha avuto sull’arte del
suo tempo; ricerca sottile e difficile perché le
tematiche più care al poeta, come quella della Passione
di Cristo, tipicamente francescana, sono diffusissime
nell’arte europea del XIII e XIV secolo. Iacopone si
trova, insomma, in compagnia di una schiera di
personaggi e movimenti che fanno della Passione di
Cristo l’oggetto dominante della loro meditazione
divulgata attraverso le sacre rappresentazioni e l’arte.
Queste osservazioni ci hanno portato a considerare
l’iconografia, ossia i temi figurativi che nell’ambito
della pittura umbra del Duecento più rispondono al mondo
ideale e devozionale di Iacopone, a prescindere dal
fatto che egli abbia potuto vedere le opere ed esserne
quindi stato ispirato, o che la sua poesia possa aver
influenzato la produzione figurativa.
La vitalità del secolo di Iacopone in Umbria è poi
indagata in questo catalogo attraverso il fitto tessuto
di linguaggi e influenze che hanno plasmato la cultura
artistica del Duecento nella regione. Sarà facile
osservare nelle opere d’arte umbre del XIII secolo quei
valori formali che le rendono così coincidenti con la
violenza e a volte il grottesco del linguaggio di
Iacopone. Coerenza di atteggiamenti e di linguaggio che
formano l’identità specifica all’interno delle altre
scuole italiane di quella umbra.
Jacopone, sia pure ostile alla società del suo tempo, di
questa fu cantore e interprete, esasperandone la
riflessione sul tema della morte e della vanità umana.
Un tempo, quello di Iacopone, che aveva anche l’angoscia
di perdere con la morte non solo la propria anima ma
anche quella vita che nel Duecento si esprimeva, specie
nell’Italia centrale, con una forza che somigliava ad
una rinascita.
|
Le foto della gita a Todi
|




|
Kiwanis Club
Foligno
|


|
Kiwanis Club
Foligno
|
 |
Caminetto

Il Prof. Fabio Bettoni
Ospite d’Onore al Caminetto del Kiwanis Club Foligno
Mercoledì 14 marzo nella sala Clitunno dell’Hotel della
Torre, si è tenuto un “caminetto”, organizzato dal
Kiwanis Club Foligno, sul tema “A che serve la
storia?!”.
Ospite d’onore il Prof. Fabio Bettoni, docente di Storia
dei Sistemi Economici presso la Facoltà di Scienze
Politiche dell’Università degli Sudi di Perugia.
“Un filosofo si pose il problema di quanto fosse utile o
dannosa la storia per la vita. Occorre uscire dalla
strettoia; la storia è né utile, né dannosa”, ha
osservato il Prof. Bettoni. “Se con il termine storia ci
riferiamo al farsi dell’umanità, nel tempo e nello
spazio, tutto è storicizzabile (in questi giorni abbiamo
visto tante retrospettive: i trent’anni della linea
Armani, il Festival di Sanremo… e chi più ne ha, da
commemorare, più ne metta!). Se con il termine storia
intendiamo l’indagine scientifica sulle fonti e sui
documenti, il discorso storico, la narrazione, la
illustrazione e la spiegazione di eventi, temi,
questioni inerenti al farsi dell’umanità entriamo nel
campo della storiografia. La storiografia, come pratica
dell’analisi storica e del discorso storico, costituisce
l’ambito nel quale è doveroso domandarsi: “A che cosa
serve la storia?!” E le risposte sarebbero molteplici.
Ognuno di noi avrebbe in merito la sua risposta.”
E il Prof. Bettoni ha fornito le sue all’attenta platea
di kiwaniani, lanciando anche alcune provocazioni:
- la storia serve agli storici per campare, è un
mestiere;
- la storia non è maestra di vita, altrimenti il mondo
percorrerebbe strade diverse da quelle attuali;
- i modelli storici non rispondono mai alla realtà
effettuale: il mestiere dello storico è, come tutti i
mestieri, parziale di per sé.
Il Prof. Bettoni ha poi tratteggiato un efficace
excursus storico, iniziando da Erodoto per arrivare a
Hegel e alla sua “Lezione sulla filosofia della storia
universale”, ultimo tentativo di sistematizzazione di
una storia universale. Per Hegel l’essenza della storia
universale è l’individuazione della razionalità nella
storia. Ma la razionalità è filtrata dallo storico, il
quale inevitabilmente fa delle scelte.
Altra provocazione: il primo che rompe
con il “vezzo” della storia universale è Marx, per il
quale l’elemento chiave da mettere a fuoco diviene la
struttura economica delle società, l’evoluzione
sistemica dei modi di produzione.
Gli storici francesi hanno invece introdotto la
problematica del rapporto tra avvenimenti e sistemi (la
storia deve essere storia di fatti e di eventi o storia
di strutture?).
La storiografia ha, dagli inizi dell’ottocento ad oggi,
oscillato tra i due filoni fondamentali: quello marxiano
e quello hegeliano, quello della ricerca di un
universale e quello della ricerca di una successione
sistemica.
Una sintesi tra Hegel e Marx è stata operata da Braudel,
il cui nome è soprattutto legato alla proposta di una
storiografia resa in grado d’indagare i “processi di
lunga durata”, svincolata dai rigidi criteri di ricerca
della tradizionale indagine storica di tipo
evenemenziale. “Il tempo è come l’oceano”, ha dichiarato
una volta lo storico francese: in superficie scorrono i
fatti che caratterizzano lo sfuggente moto ondoso della
cronaca; in profondità sfilano le correnti responsabili
degli equilibri di “lunga durata”.
Il Prof. Bettoni ha trattato anche il tema della
mistificazione della storia, indotta dal potere o dalla
interpretazione data per motivi ideologici.
L’obiettività della storia non è possibile: le fonti
sono frutto di una selezione, data dal tempo e fatta dai
poteri, che lasciano determinate tracce piuttosto che
altre. Altro grande tema è quello dei rapporti tra
storia e politica. Fino a che non si esce
dall’assolutismo, è la politica che fa la storia; poi
c’è la fase del parlamentarismo, fino a quando non
irrompe sulla scena il movimento operaio, che gestisce
la sua storia politicamente.
Nel corso del suo brillante intervento, il Prof. Bettoni
ha anche ricordato alcuni personaggi illustri della
storia di Foligno, come Ludovico Jacobilli, autore delle
“Cronache della Città di Foligno”(il quale citava sempre
le fonti, che sono state tutte ritrovate), Francesco
Innamorati e Francesco Fazi, del quale sta scrivendo una
biografia.
Alla dotta disquisizione è seguito un vivace dibattito,
a dimostrazione dell’interesse suscitato nei numerosi
soci ed ospiti del Kiwanis Club Foligno intervenuti al
“caminetto”.
Ricordiamo che i “caminetti” del Kiwanis Club Foligno
sono incontri conviviali, luoghi dove ospiti importanti,
personalità del mondo della cultura, dell’arte, delle
scienze, della politica, ecc., raccontano le loro
esperienze, esprimono le loro riflessioni e le loro
idee, le loro opinioni, i loro punti di vista, il loro
giudizio critico in merito ai più svariati argomenti,
con il proposito di contribuire all’arricchimento e
all’aggiornamento culturale degli ascoltatori.
Il Kiwanis Club Foligno ringrazia il Prof. Bettoni per
il suo contributo di grande spessore culturale.
Francesca Rossi
|
DISTRETTO
ITALIA - SAN MARINO Via G. da Empoli,33 - 0154 ROMA |
Tel. 06 5755759 Fax 06 5743035
kiwanisitalia@kiwanis.it |
Per la
pubblicazione di materiale nel sito
 |
|