Il
Prc interviene nella diatriba tra la Regione e l’Università di
Catanzaro. Appello del Kiwanis del capoluogo
CATANZARO.
''I rapporti tra Universita' e Regione Calabria devono essere
radicalmente cambiati a tutela, esclusivamente, degli interessi
dei calabresi''. Lo afferma il consigliere provinciale di
Rifondazione Comunista della Provincia di Catanzaro Nicola
Commodari, secondo il quale ''deve essere cambiato radicalmente,
il protocollo 'Quadro d'Intesa Universita' - Regione Calabria'',
che regola i rapporti tra servizio sanitario regionale ed
universita' e lo Statuto della Fondazione 'Tommaso Campanella'
che dovrebbe gestire il Centro Oncologico di eccellenza e di
alta specializzazione e di ricerca, nonche' di cura dei tumori,
di Germaneto''. Commodari nel ricordare che ''questi due atti,
emanati da Chiaravalloti e dalla sua maggioranza di centro
destra, rappresentano il combinato disposto dello stravolgimento
della stessa legge regionale che ha approvato il Piano regionale
per la salute, la fine della democrazia partecipata per tutti i
soggetti interessati, la nascita di una diarchia e l'avvio di un
processo di neocolonizzazione della Facolta' di Medicina'',
sottolinea come ''quando, furono approvati questi due
provvedimenti amministrativi, dal mondo accademico non abbiamo
ascoltato alcuna voce di dissenso o di protesta''. Comunque per
l'esponete provinciale di Rifondazione Comunista ' '''
necessario un nuovo protocollo d'intesa ed un nuovo Statuto
della Fondazione "Tommaso Campanella", per rompere l'intreccio
esistente tra questo "Protocollo Quadro" e la "Fondazione". Con
il primo si stabiliscono i rapporti tra Regione ed Universita'
per la gestione soprattutto del Centro Oncologico di Eccellenza,
con l'altra si indica chi deve gestire questo Centro''. Inoltre
per Commodari e' necessario ''un nuovo protocollo che individui,
anche, le tipologie delle attivita' assistenziali necessarie
alle attivita' di formazione e ricerca, l'articolazione dei
posti letto nelle strutture, l'organizzazione ed il
funzionamento, la dotazione organica, i parametri in termini di
strutture, attrezzature, personale ed i fondi complessivi di
funzionamento''. Anche perche' aggiunge ''gli attori
protagonisti con questi atti sono divenuti due e solo due. Il
Presidente della Giunta Regionale ed il Rettore dell'Universita'.
Lo scontro - aggiunge - attuale nasce dall'avere ridotto i
soggetti deputati a decidere''. “Da settimane, ormai, la
questione, relativa all'attivazione sanitaria del Campus di
Germaneto e' sotto l'attenzione di tutti. E' sotto l'attenzione
di molti pazienti, di molti studenti, di molti operatori
sanitari e di tutti i cittadini. Ed e' proprio come cittadini di
uno Stato civile, che non e' possibile non esprimere lo
sconforto per una querelle incomprensibile ed inaccettabile". Lo
afferma il presidente del Kiwanis Club di Catanzaro, Aldo
Traficante. "Non e' possibile pensare - aggiunge che
l'attivazione di un avanzato Policlinico universitario, a
distanza di mesi dalla richiesta di attivazione e a distanza di
settimane dalla comparsa sulla stampa di accorate denuncie,
provenienti da piu'' parti del mondo civile, sia ancora privato
della tanta attesa autorizzazione. Questi i fatti. Il resto, le
chiacchiere, le scuse, le incomprensibili giustificazioni. Come
e', infatti, possibile pensare che il trasferimento di quanto
gia' esistente nella struttura del Materdomini e l'attivazione
dei nuovi spazi e delle nuove apparecchiature possa costituire
un complesso problema economico-finanziario in una Regione, che
esporta un inaccettabile numero di pazienti? - Se lo domandano i
soci del Kiwanis Club di Catanzaro, che, della questione hanno
discusso ampiamente in una loro riunione. Si dicano e si
chiariscano le reali volonta' - si legge nel comunicato del
Kiwanis - piuttosto. Come si puo' rimanere insensibili di fronte
alle immagini che in questi giorni vengono trasmesse da piu'
parti e che dimostrano il livello di confort e tecnologico che
la struttura di Germaneto puo' offrire? Che dire poi di alcune
specificita' della struttura, come gli ampi spazi dell'area di
rianimazione e terapia intensiva e l'ormai famosa ed esclusiva
PET/TAC, capace di erogare prestazioni uniche in Calabria?
Quanti pazienti ogni settimana sono costretti a recarsi nelle
strutture di Napoli e Roma per eseguire una PET/TAC? Quanto
costa questo viaggio alla nostra Regione e quanto costa
individualmente al paziente ed ai suoi familiari sia in termini
di sacrificio che economici? Come e' possibile non dare
immediata risposta a questi interrogativi? Come cittadini non
possiamo che unirci al coro di ormai tanti che chiedono
l'immediata attivazione. Non serve piu' sapere che si sta
lavorando o che la questione sta a cuore. Occorrono fatti, fatti
concreti nel reale interesse di tutta la popolazione calabrese''.
|